Ibm ed Emc si scambiano le Api

I due big del mercato della memorizzazione mettono da parte gli antichi astii e si incontrano a metà strada sul terreno della condivisione delle Api.

7 ottobre 2003

L’ultimo tratto del “muro di Berlino” che divideva il mercato dei sistemi storage è crollato l’altro giorno quando Ibm e Emc hanno superato l’antica rivalità annunciando, come i loro concorrenti hanno fatto in passato, un accordo per lo scambio di tecnologie.


L’accordo era inevitabile e riflette quelli che entrambi i partner hanno da tempo sottoscritto con Hewlett Packard e Hitachi, anche se nella fattispecie comprende la licenza concessa da Ibm a Emc per l’uso delle tecnologie riferibili ai computer mainframe e un maggior supporto reciproco sulla cooperazione.


Chick Hollis, il responsabile marketing di Emc ha ammesso che si tratta di qualcosa di più di un semplice scambio di Api.


Dopo che Hp e Hitachi hanno deciso di scambiarsi l’accesso alle rispettive tecnologie, l’alleanza Ibm Emc rappresenteva l’ultimo grande accordo ancora da stipulare tra i "big four" dell’archiviazione. Lo scopo di questi scambi è facilitare lo sviluppo di strumenti di gestione in grado di dialogare con i dispositivi di tutte le parti coinvolte. In passato, tuttavia, Emc ha accumulato una serie di cattive esperienze. Il suo primo accordo con Hitachi, risalente al 2001, è finito malamente, con reciproche denunce in tribunale.


Solo recentemente, nel marzo scorso, i due litiganti hanno raggiunto un rappacificamento. La storia di questi rapporti può tornare molto utile a Emc, che ha costruito la sua fama fin dagli anni ottanta, andando ad attaccare un mercato essenzialmente dominato dalle tecnologie proprietarie di Ibm, rimasta da allora sua acerrima nemica. Più che tecnologie, finora i due si erano scambiati accuse.


Emc ha sempre dichiarato che le Api di Ibm fossero poco interessanti, la seconda ha dato la colpa a Emc per i ritardi nell’adozione dello standard emergente, Smi-S. Oggi si gioca a minimizzare certe scaramucce, confermando l’ambito concorrenzale.


Non è nemmeno del tutto chiaro quali, tra le Api e le Cli scambiate, facciano parte delle specifiche Smi-s, che del resto copre solo una parte del mercato dello storage.


Emc ha promesso che entro la fine dell’anno, sulla scia di analoghi annunci di Ibm e altri costruttori, metterà a disposizione degli amministratori software in grado di dialogare con i sistemi di storage attraverso interfacce Smi-S e quindi teoricamente compatibili con altri sistemi gestionali.

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