Ibm e Sap: ecco il cloud che fa risparmiare

In evidenza ad Hannover un metodo per la mobilità delle applicazioni.

Con una dimostrazione congiunta al CeBit, Ibm e Sap presentano tecnologie in grado di effettuare la migrazione di applicazioni Sap tra sistemi Ibm Power Systems remoti via cloud. La tecnologia, sviluppata nell’ambito del progetto Reservoir finanziato dall’Unione Europea, punta a far leva sul cloud computing per ottimizzare i costi dell’It e il consumo energetico.

Le due società dimostrano come gestire le applicazioni aziendali nel cloud computing, riferendosi in particolare alla migrazione di carichi di lavoro tra server fisici e tra data center in modo indipendente dalla loro collocazione.

La metodologia pare essere utile ai provider dei servizi, ossia coloro che dovranno fornire agli utenti accesso ai servizi in tutto il cloud e che per farlo dovranno competere su prestazioni e qualità di servizio.

Nella dimostrazione presso il CeBit la migrazione dei carichi di lavoro Sap attraverso il cloud è supportata dai Power Systems, per consentire agli utenti di gestire le applicazioni separate su diverse macchine virtuali, denominate partizioni logiche, sullo stesso server fisico.

La funzionalità Live Partition Mobility dei sistemi Ibm consente lo spostamento di una partizione da un server basato su Power6 a un altro server basato su Power6 in un data center, senza tempi di inattività delle applicazioni.

La collaborazione tra Sap e Ibm è iniziata nel 1999; con cadenza trimestrale i ricercatori delle due aziende si incontrano per identificare gli argomenti di reciproco interesse e per sfruttare il modello di ricerca collaborativa aperto, incluso il programma FP7 sponsorizzato dall’Ue.

Oltre al cloud computing, le aree di interesse sono la gestione dei processi di business, la scienza e l’ingegneria dei servizi, lo sviluppo software basato su modelli e la sicurezza e la compliance.

Reservoir (Resources and Services Virtualization without Barriera) è un’iniziativa di ricerca congiunta, guidata da Ibm, che coinvolge 13 partner europei per lo sviluppo di tecnologie in grado di aiutare ad automatizzare la gestione della domanda di risorse It in un ambiente di cloud computing. L’iniziativa gode di un investimento da 17 milioni di euro finanziati dall’Ue.

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