Ibm cresce ma delude Wall Street

Una trimestrale in crescita per tutti gli indicatori, ma l’andamento dei contratti di servizio delude, soprattutto sulla scia di preoccupazioni per la spesa It.

A guardare i totali assoluti, I risultati sono in crescita.
Cresce del 7,8% il fatturato, che raggiunge i 26,16 miliardi di dollari, crescono gli utili, che passano da 3,59 a 3,84 miliardi, vale a dire da 2,82 a 3,84 dollari per azione.
Eppure, i risultati della terza trimestrale dell’anno di Ibm non hanno soddisfatto Wall Street, che punito il titolo nella seduta di ieri.

In realtà, come spesso accade per I big di questo settore, la trimestrale di ubm serve da termometro per valutare lo stato di salute dell’intero comparto e le prospettive future.
E nei risultati di fine settembre c’è qualche nota stonata.

Ci sono quei dati poco incoraggianti sulla spesa It, in particolare da parte governativa, c’è quel numero poco soddisfacente di contratti di servizio siglati, destinati a riflettersi sul cosiddetto business ricorrente.
Nel periodo in esame, Ibm ha registrato contratti di servizio per 12,3 miliardi di dollati, in crescita del 12 per cento rispetto al pari periodo dell’anno precedente. La cifra, tuttavia, risulta in calo su base consecutiva: nel trimestre immediatamente precedente, infatti, Ibm aveva registrato contratti per 14,3 miliardi di dollari e il suo backlog si è nel frattempo assottigliato da 144 a 137 miliardi.

Per quanto riguarda le prospettive future, per Global Business Services si parla di una crescita a una cifra nel quarto trimestre, mentre per iTechnology Services le prospettive sono tendenzialmente piatte.

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