I virus fanno bene a chi fa antivirus

Il mercato delle soluzioni di sicurezza, secondo Frost & Sullivan, è destinato a una rapida crescita mondiale: da 2 miliardi di dollari nel 2002 a 4 miliardi nel 2007

La richiesta di applicativi capaci di eliminare i virus informatici
più dannosi è alimentata dai continui attacchi e dalle infezioni più
contagiose. Uno stato di allarme che impone il costante aggiornamento
delle soluzioni antivirus a salvaguardia delle installazioni
aziendali. Secondo l’ultimo studio pubblicato da Frost & Sullivan,
questi timori fanno bene all’industria globale degli antivirus, che
partendo da poco meno di 2 miliardi di dollari di fatturato nel 2002
arriverà nel 2007 a un valore mondiale di quasi 4 miliardi.
Le aziende che utilizzano queste soluzioni sono sempre più
focalizzate sulla lotta alle vulnerabilità quando aggiornano i loro
sistemi adottando soluzioni multi-strato in grado di combattere
contro diverse tipologie di minaccia. La graduale migrazione verso la
sicurezza multi-layer rappresenta una buona opportunità di ingresso
per molti vendor. Bisogna, tuttavia, raggiungere un punto di
equilibrio tra l’impiego di diversi motori di scan antivirale e la
praticità e la convenienza di un unico fornitore di soluzioni, come
osserva Jose Lopez, autore dello studio Frost & Sullivan. La grande
visibilità generata sui mass media da eventi come il contagio del
virus SoBig, hanno alzato la soglia di attenzione. Secondo Lopez, il
timore è che virus ancora più sofisticati possano essare utilizzati
per lo spionaggio industriale. Lo stesso vale per le forme maligne di
codice sui terminali mobili. I nuovi timori aumenteranno la pressione
sui media e alimenteranno un’ulteriore richiesta di applicazioni. Le
soluzioni oggi disponibili sono efficaci nell’individuare e rimuovere
i virus conosciuti. Ma l’ondata di recenti attacchi evidenzia
l’inadeguatezza dei programmi tradizionali. Diversi vendor hanno
ammesso il problema e hanno cominciato a integrare funzionalità
analitiche più spinte, cercando eventualmente di stringere accordi
con gli specialisti della intrusion detection per offrire ai loro
clienti una protezione più efficace. Le tecniche di criptazione hanno
come scopo quello di nascondere il virus dietro a un codice cifrato
che rischia di passare inosservato attraverso il filtro
dell’antivirus. Il problema si può risolvere con l’aiuto delle
tecniche di isolamento (sandboxing), che tuttavia non fanno ancora
parte integrante di tutte le soluzioni antivirus. Il mercato, oggi
dominato dal Nord America dal punto di vista dei fatturati, vede in
crescita anche il ruolo dell’Europa, mentre l’area in maggiore
espansione è l’Asia/Pacifico. Tra i vendor dominanti, i primi posti
vanno a Symantec, Network Associates e Trend Micro. Una seconda
fascia, cui Frost&Sullivan attribuisce il 10% di quota di mercato,
raggruppa aziende come Sophos, Computer Associates, Sybari, Panda
Software e F-Secure. Seguono gli sviluppatori ancora più piccoli,
come Alwil Software, Grisoft, Kaspersky Labs e molti altri.

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