I servizi che fanno da “interprete” al business

Partecipare alle fiere di settore non basta. Gli enti preposti hanno agganci diretti con i Paesi esteri ne studiano le potenzialità e spesso…

L’alto numero di aziende presenti in Lombardia giustifica l’intensa
attività delle Camere di commercio attive nella regione. Molte delle loro
iniziative riguardanti la creazione di rapporti economici tra le imprese italiane
con quelle estere, vengono gestite dal Centro estero Camere commercio lombarde,
una struttura che da più di trent’anni si occupa di questi temi e
che rappresenta il centro di servizi per l’internazionalizzazione, costituito
dalle varie Camere di commercio lombarde. Le attività svolte dal Centro
puntano a supportare le imprese nei loro rapporti con l’estero attraverso
una serie di iniziative, tra cui corsi di formazione, assistenza consulenziale
specialistica, organizzazione di fiere e missioni commerciali o ricerca di partner.
Annualmente il Centro, che ha sede presso l’Unioncamere della Lombardia,
eroga oltre 5.500 interventi di supporto ad altrettante imprese, sia attraverso
gli uffici presenti all’estero delle Camere socie nelle varie provincie,
sia direttamente dagli uffici di Milano.
Sergio Valentini è il direttore del Lombardy foreign trade centre – Centro
estero Camere commercio lombarde, e ci ha fornito alcune indicazioni sui supporti
erogati alle aziende.

Qual è la tipologia di aziende che prevalentemente si rivolge ai
vostri uffici?

Può succedere a tutti, anche alle imprese più professionali
e strutturate, di avere un’esigenza commerciale, tecnica o informativa in materia
internazionale che non è possibile soddisfare al proprio interno. Questa
è la caratteristica comune ai nostri utilizzatori, anche se il profilo
delle imprese è poi estremamente variegato. Si spazia da importanti gruppi
industriali e commerciali sino alle micro imprese artigiane. A prescindere dalla
tipologia e dalle dimensioni aziendali, il Centro estero punta a rispondere in
modo compiuto e completo alle richieste espresse, fidelizzando così le
imprese con le quali viene a contatto. Negli ultimi anni abbiamo notato una crescita
nella richiesta di servizi analoghi anche delle imprese Hi-tech, soprattutto per
i supporti consulenziali e la formazione, che abbiamo interpretato come un segnale
di una ripresa delle attività di internazionalizzazione nel settore tecnologico
anche tra le piccole e medie imprese.

Esistono delle iniziative particolari per le aziende che si occupano di
prodotti e servizi per il settore dell’informatica?

Purtroppo nelle attività di internazionalizzazione delle imprese, le
società di servizi sono spesso sottorappresentate e faticano anche ad aggregarsi
tra di loro, nonostante i margini e le prospettive di sviluppo siano spesso ben
superiori a quelli delle imprese di produzione. Le manifestazioni di settore svolgono
già un compito importante. Per evitare inutili sovrapposizioni noi ci stiamo
specializzando nel "matching" tra aziende nelle due direzioni. Per esempio,
collaboriamo stabilmente con l’ufficio commerciale dello Stato della California
per segnalazioni, investimenti e joint venture e abbiamo rapporti analoghi con
altre aree sviluppate tecnologicamente: Finlandia, Hong Kong, Giappone, Canada,
Nuova Zelanda e Australia.

Avete notato qualche evoluzione nella richiesta di supporto da parte delle
aziende informatiche, italiane e/o estere, per l’incontro dei reciproci mercati?

Sorprendentemente, a fronte delle turbolenze dei mercati internazionali,
abbiamo registrato in questi anni una forte ripresa nella domanda di servizi per
l’internazionalizzazione. Mentre parte di questa richiesta può nascere
dal rallentamento di alcuni mercati consolidati (Germania, Usa) che le aziende
cercano di compensare con nuovi interlocutori, riteniamo che una buona parte dell’interesse
derivi anche dal comparire sulla scena di Paesi che prima avevano ruoli soltanto
secondari.
Basti pensare a Paesi che una volta, da punto di vista tecnologico, non esistevano
sulla cartina. Per la Russia, ad esempio, fino a dieci anni fa vi era un vero
e proprio embargo commerciale per l’alta tecnologia, per la Cina non era ipotizzabile,
un tempo, la crescita vertiginosa di un mercato consumer anche nell’Hi-tech, mentre
il Brasile è un mercato dalle potenzialità spesso sottovalutate
da parte delle nostre imprese.

Quali sono le attività prevalenti del vostro centro? Avete delle
iniziative a calendario?

Oltre all’erogazione di formazione e consulenza, gli appuntamenti fieristici
già fissati per quest’anno sono prevalentemente rivolti alla subfornitura
elettronica e di accessori elettronici, che da settembre a novembre vedrà
il Centro estero organizzare delle collettive in Spagna a Bilbao (Subcontratacion),
a Parigi sia a EquipAuto (16 ottobre) che a Midest (18 novembre) e in Svezia a
Jonkoping per Elmia. Le missioni commerciali già fissate per quest’anno
saranno in Spagna e Portogallo, Grecia, Polonia, Croazia, Bulgaria, Marocco. Inoltre
in collaborazione con la Camera di commercio di Bergamo nella seconda parte dell’anno
si svolgerà una missione commerciale nella Repubblica Ceca e in Ungheria.
A queste attività a calendario si sommano però tutte le altre iniziative
che prendono il via sulla spinta delle esigenze aziendali attraverso le segnalazioni
delle imprese che si rivolgono a noi.

Le vostre attività sono solo per aziende italiane che cercano di
andare su mercati esteri o siete di riferimento anche per aziende straniere che
cercano contatti italiani?
Oggi il concetto di internazionalizzazione si è ampliato,
sino a includere tutte le attività aventi connotazione sovranazionale che
possono dare un beneficio alle nostre imprese e dove le imprese possono avvalersi
di supporti tecnici specialistici.
Non solo le ricerche di partner vengono svolte nei due sensi (compatibilmente
con i costi connessi alle ricerche stesse), ma anche il supporto per la costituzione
di filiali all’estero o l’attrazione di investimenti finanziari e tecnologici
sul nostro territorio sono oggi giustamente considerati, a pieno titolo, attività
che rientrano nel supporto all’internazionalizzazione, per le quali il Centro
estero lombardo e le Camere di commercio socie rappresentano un importante punto
di raccordo, grazie anche ai numerosi rapporti stabiliti con strutture specializzate
all’estero.
Noi cerchiamo di essere di interfaccia da e verso l’estero, facilitando i rapporti
e lasciando che siano poi le imprese stesse a trovare la forma commerciale più
adatta ai loro obiettivi, rimanendo tuttavia pronti a intervenire in caso di necessità
con servizi specifici.

In pratica, cosa deve fare un’azienda per usufruire delle vostre attività?
Basta chiamarci al numero 026079901 o inviare una e-mail a centroestero@centroesterolomb.com.
Le nostre attività sono anche sintetizzate sul sito www.centroesterolomb.com.
Il servizio consulenze è attivo sia telefonicamente, sia per posta elettronica,
che per appuntamento, a seconda della complessità dei quesiti, mentre per
i programmi dei corsi e delle attività promozionali è sufficiente
richiedere di essere inseriti nelle mailing list. Per un aggiornamento più
"tecnologico", ci si può iscrivere alla nostra newsletter elettronica
Mercato Globale (www.mglobale.it) che è inviata quindicinalmente e che
contiene temi in aggiornamento costante di interesse comune e non solo le iniziative
del Centro estero e degli altri enti di supporto all’internazionalizzazione.
Non sarebbe possibile, d’altro canto, parlare di internazionalizzazione oggi senza
saper fare un uso adeguato delle tecnologie informatiche. Ma esiste, comunque,
anche una versione cartacea di Mercato Globale, il cui abbonamento è anch’esso
gratuito.

Quali costi devono sostenere le aziende per usufruire dei vostri servizi?

Alcuni servizi sono gratuiti, come il "Pronto Soccorso Internazionalizzazione",
che fornisce supporto consulenziale sui temi più vari: contrattualistica,
marketing, fiscalità internazionale, dogane e pagamenti, trasporti, e-commerce
o responsabilità sociale d’impresa.
Altri servizi prevedono una quota di compartecipazione alle spese, come per i
corsi di formazione, le ricerche di partner e i servizi personalizzati. Per fiere,
missioni commerciali all’estero e incontri d’affari la quota a carico delle
aziende varia da progetto a progetto, anche se di norma queste sono inferiori
ai costi che l’impresa dovrebbe sostenere richiedendo privatamente un supporto
analogo, oppure occupandosi direttamente dell’organizzazione delle attività.
Il nostro approccio è comunque principalmente quello di mettere le imprese
in condizione di fare da sole, riservando il supporto diretto ai casi in cui questo
non è possibile.

Il vostro è un servizio dedicato principalmente alle aziende presenti
in Lombardia. Ci sono enti che gestiscono a livello nazionale tali attività?

Certamente. Il sistema delle Camere di commercio ha istituito anche un proprio
raccordo nazionale che informa delle iniziative in corso. Www.globus.camcom.it
è il punto d’ingresso verso il sistema camerale per imprese che si confrontano
con l’internazionalizzazione. Inoltre, le Camere di commercio dialogano sistematicamente
tra di loro e collaborano anche con le Camere di commercio italiane all’estero
e con l’Istituto per il commercio estero (Ice), così da valorizzare le
competenze di tutti, insieme al proprio ruolo di raccordo con il territorio.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome