I rivenditori siciliani chiedono aiuto

Per loro è molto importante venir seguiti “da vicino”. Non sarebbe male se i vendor e i distributori iniziassero a certificare e a fare corsi di formazione in loco

Settembre 2004 Attenzione, se avete a cuore i rivenditori siciliani è bene imparare a gestirli come si deve. La Sicilia, infatti, ma come probabilmente anche la Sardegna, si scontra con diverse caratteristiche di base da tenere in considerazione. Come il fatto che la grande industria qui presente non compra mai localmente. E ciò decurta già una, magari piccola, ma pur sempre interessante, realtà.
Poi, spazi e tempi si dilatano a dismisura per una viabilità che mal si adatta alle visite dai clienti in giornata. Fiorenzo Messina della siracusana Intesa fa notare come «arrivare a Trapani da Siracusa vuol dire percorrere 400 chilometri in andata e, ovviamente, 400 al ritorno. E per Palermo sono 250». Ciò significa che l’attività locale è sicuramente ben vista, anzi necessaria. «Ma proprio perché il mercato non è dei grandi numeri non devo avere problemi con i miei clienti» sottolinea Messina, che introduce anche il tema del post vendita. Probabilmente il vendor che migliorerà tale servizio in questa zona sarà quello che vincerà ogni partita. Qui si lamenta: lentezza del servizio. Poco coinvolgimento sui problemi e poi «una cosa è il postvendita sui notebook – spiega ancora Messina -, anche se si pigliano una settimana può passare, ma se si ferma un server non posso dire al cliente “aspetta che adesso l’aggiustano”».
«Seguiteci di più – è l’appello che lancia Santo Sottile di Hard Computer -. Dateci degli strumenti che possano diventare dei catalizzatori per gli investimenti in informatica su questi territori». Ma senza troppi preamboli. Sottile riferisce di essere stanco di mantenere un avvocato a vita per risolvere i problemi con i vendor. «Se è per questo – aggiunge – anche il commercialista è un onere spropositato e non sempre è così addentro alle necessità di un rivenditore di informatica». L’argomento, in realtà, pare calzare per i rivenditori di tutta Italia. Non sarebbe male verificare quante spese in ricorsi si spendono tra gli addetti ai lavori dell’Ict.
«Io, invece, avrei bisogno di capire il potenziale bacino di clienti che ho nella mia zona per poi prendere delle precise decisioni su quanto devo investire io stesso con la mia azienda». È questa la riflessione di Giuseppe Russo di Soltech. C’è qualcuno che gli può dare una mano?

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome