I profili professionali dei partecipanti

Il campione che ha dato vita all’indagine presenta una buona copertura delle varie aree aziendali di appartenenza, con una prevalenza di figure che lavorano nella direzione e nella gestione dell’It.

L’indagine rileva che il campione di chi ha risposto al questionario
online presenta una buona copertura di tutte le aree aziendali
che investono il settore in esame.
Tuttavia, come già sottolineato l’anno
precedente, i rispondenti sono soprattutto figure ad
alta professionalità
, ovvero quelle che tipicamente tendono a
mantenersi maggiormente aggiornate e quindi hanno più di altre accesso a
strumenti come quelli che hanno veicolato la presente indagine.
In termini
di copertura per aree di appartenenza, quindi, si rileva una prevalenza di
figure professionali appartenenti alla direzione e gestione,
alle funzioni marketing e commerciali e di consulenza, ben
rappresentate, mentre probabilmente, rispetto all’universo degli occupati Ict,
le aree più tecniche, come ad esempio manutenzione e assistenza
(cui appartiene solo il 2,2% delle persone che hanno risposto alla nostra
indagine) non riflettono i volumi sul mercato.
In ogni
caso, il numero di risposte ottenuto, anche per queste aree, ci consente di
avere una buona significatività.

Le figure professionali più frequenti
sono quelle a carattere più generale. Si rileva, infatti, una certa facilità
nell’identificarsi nei profili più tradizionali e manageriali, mentre, andando
sempre più nello specifico ruolo tecnico, la dispersione di risposte è maggiore
perché diventa più difficile inquadrare una professionalità e perché le
competenze sono particolarmente frammentate. Tabella
Se, quindi, oltre il
15% si riconosce nel ruolo di consulente
(seppure anche in questo caso
con tutte le diverse specifiche: su Erp, Crm, content management, e-business e
via dicendo) o poco meno del 10% ricopre un ruolo di gestione dei sistemi
informativi aziendali, diventa invece maggiormente difficile per un
tecnico inquadrarsi in un ruolo definito
.

È forse proprio
questa difficoltà a circoscrivere il ruolo che rende maggiormente complicato per
un’azienda ricercare le figure più adatte alle proprie esigenze: a questo
fenomeno, peraltro, contribuiscono in larga misura anche la continua evoluzione
tecnologica, che rende difficile mantenere un aggiornamento costante, e la
sempre maggiore specificità di competenze richieste, che rende quindi meno
proficuo mantenere un profilo generico. Inoltre, va sottolineato come, a margine
di figure professionali, ben definite, e di quelle più
specifiche e tecniche, che, come abbiamo detto, non sono facilmente
classificabili entro criteri standard, ne stanno emergendo di
nuove
che, seppure non specificatamente tecniche, si trovano ai
margini dell’universo occupazionale Ict
, sospese tra un ruolo tecnico e
di semplice utente. Cresce, infatti, il numero delle risorse che appartiene a
divisioni non necessariamente correlate all’Ict che, tuttavia, lavora per il
settore, come ad esempio chi si occupa degli acquisti di informatica e
telecomunicazioni
.
A queste figure, si aggiungono quelle che
Assinform chiama “power user” (si veda il
Rapporto sull’Occupazione Ict), ovvero figure professionali che non
appartengono al mondo Ict, ma che fanno un uso molto spinto delle tecnologie e
che quindi a ragione, seppure non possano essere considerate parte del nostro
perimetro di riferimento, sono comunque un segno di come le tecnologie stiano
permeando tutti i livelli occupazionali. Se è la competenza a caratterizzare la
professionalità Ict, un ruolo fondamentale ricopre anche il livello di
scolarizzazione delle risorse, in generale molto alto
, con una
percentuale di laureati vicina al 50%, cui si aggiunge quasi il 10% di risorse
con un master.

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