I primi supporter battezzano il debutto di Itanium

La piattaforma a 64 bit di Intel, destinata al mercato dei server di fascia medio-alta, ha già trovato albergo nei sistemi di Bull, Hewlett-Packard e Ibm, che saranno raggiunti a breve da quelli di Dell. Dopo anni di sviluppo, finalmente si arriva alla “resa dei conti” con le architetture Risc.

Il supporto dell’architettura Itanium da parte di Hewlett-Packard è da sempre stato totale. La disponibilità del chip a 64 bit si è concretizzata con il lancio di due server e una workstation (si veda Linea Edp n° 21). Giorgio Capellani, marketing manager di Hp Italia, ha sottolineato che l’offerta della società dà qualcosa in più, rispetto ai competitor, per quanto riguarda il cammino di migrazione: "Itanium è stato progettato da Intel insieme con Hp, e Hp-Ux è l’unica piattaforma oggi disponibile che non richiede di ricompilare le applicazioni". In sostanza, per i clienti che intendessero fare il salto tecnologico verso i 64 bit Intel, la casa di Palo Alto offre una partenza quasi indolore. L’introduzione di Itanium nelle nuove macchine di Hp non è che il primo passo di una strategia di supporto che durerà nel tempo e che prevede l’integrazione delle successive versioni di Ipf (da McKinley a Madison a Deerfield) quando saranno disponibili. A tale proposito, Hp ha già testato il funzionamento di McKinley, insieme con Intel, nel febbraio di quest’anno. Ovviamente, in parallelo proseguirà l’evoluzione dei chip Pa-Risc, sui quali comunque continuerà a viaggiare la piattaforma Hp-Ux.


Totale fiducia a Itanium è arrivata anche da parte di Bull, che recentemente ha deciso di focalizzarsi sulle infrastrutture, cedendo a Steria la divisione Integris di servizi alle aziende. "Intendiamo focalizzarci su ciò che da sempre sappiamo fare e che ha decretato il nostro successo, ovvero i server e i servizi correlati", ha commentato Jean-Philippe Chiarella, direttore della business unit open system di Bull. Tra i punti focali della nuova direzione strategica di Bull, dunque, c’è l’alleanza con Intel, e il neonato Itanium sarà la piattaforma su cui la società intende puntare nel prossimo futuro. Il primo passo in questo senso sono le nuove macchine Escala Il (dove Il sta per Itanium Line) destinate ai segmenti midrange ed enterprise. Per il primo settore la proposta è il modello 400R, una macchina rack che può avere da uno a quattro processori e che può ospitare come sistemi operativi Aix5l, Linux e Windows 2000. Al fronte enterprise, invece, è indirizzato il modello 1600R, un server a 16 vie che potrà contare su Aix5l e W2K. <I>"Linux arriverà in un secondo tempo </i>- ha detto Chiarella – <i>quando saremo sicuri della stabilità anche su server con numero elevato di processori"</i>. Bull ammette che ciò che resta del 2001 sarà destinato all’acquisizione di una certa familiarità con le nuove Cpu Intel. Ma soprattutto sarà il periodo in cui gli Isv partner di Bull potranno sviluppare le applicazioni per la piattaforma a 64 bit.


Una nota sui prezzi delle nuove macchine: 400R con un Itanium a 733 MHz, 2 Mb di cache di terzo livello costa 21.400 euro (il sistema operativo è escluso), mentre l’Escala Il 1600R con quattro Itanium a 800 MHz dotati di 4 Mb di cache costa 193.400 euro (anche in questo caso il sistema operativo è escluso).


Con una doppia proposta (server più workstation) è arrivato anche il sostegno del chip Intel da parte di Ibm.


Si tratta di una Intellistation della famiglia Z Pro (per calcolo matematico e lavorazione di immagini digitali), e dell’eServer X380, un server a quattro vie per data mining e data warehousing. Le nuove macchine di Ibm, inoltre, saranno certificate Linux. Altro "early supporter" di Itanium, infine, è Dell, che rilascerà entro l’estate il server PowerEdge 7150 per applicazioni che richiedono pesanti risorse di calcolo.

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