I primi dettagli di Windows 7

Alla PDC 2008, Microsoft svela le prime funzionalità del nuovo sistema operativo e di Office 14. E con la piattaforma Azure, prende corpo la strategia software plus service.

La Professional Conference Developer è l’appuntamento clou per il mondo Microsoft. E anche quest’anno le novità di cui discutere non sono certo mancate. Tre su tutte: Azure Service Platform, Windows 7 e Office 14.

• Azure Service Platform
Si tratta di una piattaforma (si parla anche di sistema operativo) omnicomprensiva per il cloud computing, in grado di coprire tutta l’infrastruttura It, dal server in giù.

Azure Service Platform, il richiamo ad Asp non è casuale, è la chiave che nei prossimi dodici mesi guiderà la trasformazione di Microsoft verso i servizi. E PDC 2008 è stata proprio l’occasione per il rilascio dell’Sdk alla comunità degli sviluppatori.

Un primo passo, che prelude al rilascio dei componenti chiave dell’intera piattaforma, che già si prefigura come trasversale a tutte le linee di prodotto. E soprattutto si configura come scalabile e ibrida. Scalabile in quanto adattabile alle singole e anche momentanee esigenze. Ibrida perchè lascia all’utente la possibilità di scegliere quali applicazioni mantenere internamente e quali lasciare sulla nuvola.

Non ancora definito il business model: del resto Microsoft intende prendersi tutto il tempo necessario per metterlo a punto. Non si sa dunque se la società intenderà far pagare agli utenti servizi afferenti alla propria nuvola, o se sceglierà, come i suoi diretti concorrenti, una parte di gratuità.
Di certo Microsoft tiene a precisare che Azure vuole essere aperta. E aperta dunque a soluzioni e piattaforme terze.

Rassicura anche i partner, Microsoft. Si parla di certificazione, si parla di valore aggiunto. Soprattutto, ed è questa la cosa più importante, non si parla di disintermediazione. Per i partner, è convinta Microsoft, la formula software + service si traduce nella possibilità di erogare soluzioni ibride, di concentrarsi sulle aree a maggiore redditività. Soprattutto con la certezza di un referral garantito per ogni anno di mantenimento del servizio.

• Windows 7
E’ il sistema operativo designato a succedere a Vista. Come confermato da Microsoft nelle scorse settimane, il nome di Windows 7 non cambierà al momento del rilascio della versione definitiva: “la decisione di utilizzare il nome Windows 7 guarda alla semplicità. Nel corso degli anni Microsoft ha impiegato approcci differenti per battezzare le varie versioni di Windows. Abbiamo utilizzato numeri di versione, come nel caso di Windows 3.11, riferimenti ad anni specifici, come per Windows 98 oppure appellativi più fantasiosi come Windows XP o Windows Vista. Poiché non rilasciamo un nuovo sistema a cadenza annuale non sarebbe stato logico utilizzare il riferimento e dal momento che Windows 7 rappresenterà l’evoluzione di Vista abbiamo preferito non optare per un altro nome di fantasia“, aveva commentato un portavoce della società di Redmond.

Dal punto di vista dell’interfaccia utente i cambiamenti principali riguardano i gadget, la barra delle applicazioni (“taskbar”), l’area della “traybar” e tutte le finestre in generale.

In Windows 7 è stata infatti rimossa la “sidebar”, la barra visualizzata in Vista – in modo predefinito – in verticale e contenente piccole applicazioni (ad esempio, un orologio, un gestore delle note, informazioni meteo, feed RSS e così via). I “gadget”, in Windows 7, appaiono direttamente sul desktop svincolandosi da qualsiasi “barra”.

La “taskbar” ossia la barra delle applicazioni generalmente mostrata all’estremità inferiore dello schermo, non contiene più alcun testo ma offre una gestione migliorata dei vari programmi in esecuzione. Ad esempio, cliccando con il tasto destro del mouse sull’icona che rappresenta ciascuna applicazione, l’utente può accedere a documenti aperti di recente, preferiti ed azioni comuni. Spostando il puntatore del mouse sulla finestra di anteprima visualizzata nel momento in cui, come in Vista, ci si posiziona sull’icona di un’applicazione in esecuzione, Windows 7 mosterà la finestra del programma a dimensione intera.
Ottimizzata anche la funzionalità “Avvio veloce”.

Nella “traybar”, l’area situata in basso a destra, è ora possibile scegliere quali notifiche l’utente desidera ricevere e quali invece non debbano essere mai mostrate.
La gestione delle finestre risulta migliorata facilitando ad esempio la possibilità di affiancarne rapidamente due o più mediante un ridimensionamento automatico.

La funzionalità UAC (User Account Control) ha subìto pesanti modifiche. Aspramente criticata dagli utenti di Windows Vista, UAC si presenta in Windows 7 in una forma totalmente rinnovata: conserva la buona idea che ha spinto gli sviluppatori Microsoft ad integrarla in Vista rendendola allo stesso tempo meno fastidiosa per gli utenti più esperti.

La funzionalità UAC è stata introdotta in Windows Vista con lo scopo di rendere il sistema più sicuro avvisando l’utente nel caso in cui questi commenta operazioni potenzialmente rischiose. In molti, però, ritengono la versione “Vista” di UAC uno strumento troppo zelante che lancia messaggi d’allerta anche quando non vi sia un reale pericolo.

In Windows 7 l’utente avrà tutti gli strumenti per “personalizzare” in profondità il comportamento di UAC impostando regole generali oppure a livello di ogni singola applicazione. In questo modo è possibile ridurre nettamente gli avvisi e tornare a lavorare in modo più produttivo.

Per quanto concerne le funzionalità di rete, Windows 7 introduce un meccanismo particolarmente utile per la configurazione di LAN di dimensioni ridotte, soprattutto in ambito “casalingo” (“HomeGroup“). Attraverso un'”inedita” interfaccia, è possibile andare rapidamente alla ricerca – in rete locale – di periferiche e risorse condivise. Utilizzando “HomeGroup” diventa semplice riprodurre file multimediali da un sistema Windows 7 verso qualunque Media Center e server DLNA.

Debutta in Windows 7 la funzionalità “Librerie” che si prefigge come obiettivo quello di ottimizzare l’organizzazione dei documenti dell’utente: si tratta di una raccolta di contenuti delle più diverse tipologie che può essere composta a partire da qualsiasi disco collegato al sistema.

Sul versante virtualizzazione, Windows 7 è in grado di “montare” in modo nativo, senza necessità di installare altri strumenti, qualsiasi file d’immagine in formato VHD (Microsoft Virtual PC). Il nuovo sistema operativo è in grado poi di effettuare il boot da qualunque file VHD offrendo così all’utente la possibilità di provare senza difficoltà qualunque macchina virtuale.

Novità di Windows 7 è anche il supporto diretto per gli schermi a sfioramento. L’utilizzo di “touch screen” viene facilitato grazie alla modifica dinamica dell’interfaccia (le dimensioni dei tasti vengono ingrandite, ai menù viene attribuita una maggiore spaziatura, viene attivato lo scrolling “a tocco”).

BitLocker, il meccanismo che consente di cifrare i dati contenuti in intere unità disco, presente nelle versioni Ultimate ed Enterprise di Windows Vista, appare migliorato ed offre la possibilità, in Windows 7, di crittografare dischi rimovibili e chiavette USB.

Il successore di Vista si propone di scongiurare inoltre tutti i potenziali problemi derivanti da driver incompatibili. La nuova funzionalità “driver protection” consentirà a Microsoft di stilare “liste nere” di driver che non si sono rivelati stabili e che quindi possono causare problemi su Windows 7. In questo modo, l’utente non potrà installarli sul suo sistema.

La finestra Device stage di Windows 7 si propone come il punto di riferimento per l’installazione di nuove periferiche. In particolare, connettendo stampanti, smartphone e dispositivi multimediali, il nuovo sistema operativo Microsoft ne visualizzerà tutti i dati tecnici permettendone l’aggiornamento rapido o l’utilizzo delle varie funzionalità.

Windows 7 promette anche un netto miglioramento per quanto riguarda i consumi della batteria, nel caso di sistemi portatili.

La versione finale di Windows 7 dovrebbe essere rilasciata tra la fine del prossimo anno e l’inizio del 2010 (si parla della fine di Gennaio). Una prima beta pubblica, invece, dovrebbe arrivare già ad inizio 2009.

Microsoft ha voluto puntualizzare come Windows 7 sia da considerarsi l’evoluzione di Vista, e non un sistema completamente nuovo: Windows 7 conserverà il modello driver di Vista e garantirà compatibilità con tutte le applicazioni che funzionano su Vista. Come spiegato da Steven Sinofsky, Windows 7 si prefigge come obiettivo quello di sistemare gli errori che sono stati commessi in Vista in modo da guadagnare subito apprezzamento da parte della clientela aziendale dimostratasi “allergica” a Vista.

• Office 14
Infine, Office 14.
Un piccolo assaggio, senza particolari rivelazioni per quanto riguarda i tempi di rilascio, ma con una importante novità. 
Oltre alla tradizionale versione pacchettizzata, Microsoft ne prevede una parallela online, accessibile cioè via Web, analogamente a quanto propone, uno su tutti, Google.

Si tratta di una decisione che si inquadra perfettamente nella strategia software + service che diventa il leit motiv della casa di Redmond e che proprio alla PDC 2008 ha preso la forma di Azure.

Va detto che più che un cambio deciso di strategia, per Microsoft la decisione di portare Office su Web è una risposta chiara a una serie di istanze presentate proprio dagli utenti, che cominciano a guardare alle web application non come a un nice to have ma come a un must.

Senza rivelare troppi dettagli su quel che Office 14 sarà, men che meno sul business model che accompagnerà il rilascio, Microsoft sposta però oggi l’accento dalla piattaforma. Non importa come o dove si accede al documento: l’importante è il documento stesso.

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