I pesci piccoli del mercato ebook

Per il periodo natalizio, con un catalogo di alcune decine di migliaia di titoli, si prevedono 700 mila lettori venduti. Cronaca di mezz’ora di e-book in Tv.

La sera del 25 ottobre la puntata di Playlist, il programma di Francesco Gatti su Rai News 24, si è occupata di e-book. Male, va detto: cinque ospiti dei quali due palesemente non a loro agio sull’argomento, uno da ascoltare attentamente ma irriso sulle reti sociali e due esperti ma lasciati ai margini dal conduttore.
La persona da ascoltare è Alberto Castelvecchi, persona con grande esperienza nell’editoria e nella consulenza aziendale, sempre attento alle nuove mode: fu lui che, pochi mesi dopo aver gelato la platea genovese di Inedita 2006 negando la valenza letteraria dei blog, a lanciare il successo di Pulsatilla, appunto blogger che portò su carta. Come editore non tutto gli è andato bene, va detto: e nello specifico argomento della trasmissione, per lui gli editori italiani “so’ ddu tràcine”, ovvero due pescetti piccoli (la tracina è il pesce ragno) e di nessun valore nutrizionale.
Pochissime le informazioni utili raccolte durante la trasmissione. Castelvecchi ha ricordato che il mercato librario italiano, che vale un terzo di quello britannico e tedesco, fattura un po’ meno di 4 miliardi di euro. Francesco Gatti ha esposto che la quasi totalità della distribuzione italiana è sviluppata su quattro interlocutori, Book Republic, e-Digita, Mondadori e Simplicissimus. Marco Ferrario di Book Republic ha riportato che l’e-book italiano finora fattura lo 0,1% del mercato, ma solo per la componente narrativa, aggiornando i valori di un anno fa che assegnavano lo 0,04%.
Ma attenzione: i “reference book” sono presenti nei 4 miliardi ma non negli e-book: una posizione, questa, improponibile per chi voglia fare una seria trasmissione sull’argomento, visto peraltro che in Italia c’è un certo Bruno Editore che dichiara risultati record a livello mondiale.
Per le vendite si punta sul Natale per piazzare ai curiosi 6/700 mila lettori.

Rivoluzione di processo
Marco Croella, direttore della divisione servizi di Simplicissimus, ha commentato la discussione apertasi sull’argomento nel social network Friendfeed, ed è stato possibile fargli qualche domanda fuori dalla confusione della trasmissione. “Oggi è realisticamente possibile leggere anche i contenuti digitali su mezzi digitali, sui quali avremo contemporaneamente vecchie e nuove forme, arricchite, differenti ma non necessariamente concorrenti senza distruggere il romanzo come lo conosciamo”, ha detto Marco; “è questa la sfida per tutta la filiera dell’industria che ruota intorno alla cultura letteraria”. Insomma il nuovo lettore si affianca ai precedenti, ma è dietro le quinte che c’è la vera rivoluzione.

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