i-mate porta in Italia la mobilità in chiave Microsoft

Aperta la filiale italiana della società che ha sede a Dubai e sviluppa dispositivi mobili su piattaforma Windows Mobile.

Non è propriamente una start-up, anche se siamo al
debutto per quanto concerne il mercato italiano.
La società si chiama
Carrier Devices, ma il marchio con il quale si presenta al
pubblico è i-mate.
Un marchio che dalla prossima settimana
sarà disponibile anche in Italia, attraverso la rete dei rivenditori, dei
partner e attraverso la rete di vendita diretta della filiale
italiana.
i-mate si presenta come “mobile services integrator” e
porta sul mercato palmari e smartphone tutti, rigorosamente, su piattaforma
Windows Mobile.
Ha sede a Dubai e filiali operative negli Stati Uniti, in
Europa, in Inghilterra, in Australia, nel Medio Oriente e in Sud Africa.
E’
stata fondata nel 2001 e fin dall’inizio ha stabilito rapporti di partnership
molto stretta con Microsoft.
Il portafoglio prodotti, al momento, si articola
su tre linee ben definite di dispositivi.
In primo luogo il palmare Pda2k,
un dispositivo Gsm/Gprs, Wireless Lan con Bluetooth e tastiera integrati,
sviluppato su un core Windows Mobile Pocket Pc Second Edition. Indirizzato a un
target professionale, il prodotto integrerà anche il client Rim Blackberry
Connect.
La seconda linea di prodotti è rappresentata dagli smartphone Sp3 e
Sp3i, sviluppati su Windows Mobile Second Edition per Smartphone e indirizzati a
un mercato fatto di professionisti e consumer.
La terza linea di prodotti,
quella sulla quale i-mate gioca la carta dell’appeal, è Jam, un ibrido tra Pda e
telefono, che integra sistema operativo Windows Mobile Pocket Pc Second Edition,
Windows Media Player 10, doppie casse, fotocamera da 1,3 megapixel e telefono
tri-band.
I prodotti saranno disponibili sul mercato italiano a partire dalla
prossima settimana e in ogni caso in tempo per la stagione natalizia.
Quanto
ai prezzi, si parla di 799 euro per il Pda2K, di 599 euro per il Jam e 399 euro
per lo smartphone Sp3.
Al momento si stanno mettendo a punto accordi sia con
i carrier, e qui Tim è il nome più papabile anche in virtù di una stretta
collaborazione con Kelyan Lab, sia con gli sviluppatori. Per questo motivo,
per bundle e attività specifiche e personalizzate sul mercato corporate sarà
forse più opportuno attendere l’inizio del prossimo anno.

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