I diversi percorsi che portano a diventare un VoIp network manager

Quando arriva sul mercato una tecnologia innovativa, come la Voice over Ip, uno dei problemi maggiori per la diffusione sul mercato è dato dalla difficoltà di trovare gli skill adeguati a implementarla. L’esperienza che riportiamo testimonia che le vie della formazione sono infinite.

 


Competenti, qualificati e ricercatissimi: i network manager appartengono a una delle categorie sulla cresta dell’onda nell’Ict. Silvio Matteini, VoIp network director di Synergia 2000, laureato in fisica presso il Politecnico di Milano, dopo aver seguito anche un corso per software designer, ci racconta come è arrivato a ricoprire l’attuale ruolo. La sua è stata un’esperienza che gli ha permesso di maturare non soltanto best practice e know-how ma, soprattutto, una diversa visione delle problematiche relative al networking.

Lei, in pratica, ha iniziato a lavorare nel Sud America sviluppando feature e patch che aiutassero la telefonia pubblica a offrire tecnologia Isdn…


"Nel 90 Isdn era agli esordi: i maggiori carrier internazionali si ritrovavano a dover cambiare configurazione a tutti i propri software per poter abilitare il parco macchine delle rispettive centrali telefoniche a questo tipo di tecnologia trasmissiva. Malgrado i test, le prove e le simulazioni, sorgevano sempre nuovi problemi, connessi soprattutto alla mole di parametri da considerare. Ogni cliente, infatti, aveva diverse situazioni e diversi servizi: gestire qualcosa come 100mila utenti contemporaneamente era praticamente impossibile. Il nostro compito era quello di trovare delle soluzioni tampone che dessero tempo alla casa madre di produrre release aggiornate. Con Italtel eravamo sempre in contatto telefonico e online: mandavano le nostre patch e i report delle schedulazioni effettuate per permettere alla società di mettere a punto nuove soluzioni. Fino ad allora ero stato uno sviluppatore che operava nel back end mentre poi mi sono trovato a giocare in prima linea, contabilizzando e cercando di amministrare tutte le criticità dei clienti. In seguito ho deciso di rimettermi in gioco e sono diventato responsabile di tutto il Technical Support Voce Italia di Infostrada, dove mi occupavo della delivery delle nuove centrali telefoniche pubbliche della rete voce e dati".

Un settore per allora molto nuovo.


"Infatti, la difficoltà maggiore stava nel dover acquisire, in tempi rapidissimi, tutte le potenzialità tecniche legate ai nuovi prodotti Nortel che caratterizzavano l’architettura di rete. Oggi si parla di VoIp ma qualche anno fa era una tecnologia di cui si sapeva pochissimo. Nortel mi ha fornito tutta la documentazione necessaria sulle macchine e in sei mesi ho imparato il tutto da solo. Il fatto è che i corsi di cui tanto si parla, vengono erogati quando le tecnologie sono consolidate ma nel mio lavoro sono sempre in una fase pionieristica, dove non esistono standardizzazioni, modelli consolidati o procedure assodate. Studiare la teoria e cercare di integrare le nuove tecnologie in un contesto produttivo sono due cose molto diverse".

Come mai, spinto da Nortel, a un certo punto, ha scelto la strada del libero professionista?


"Più che altro per motivi legati al compenso economico offertomi. Il lavoro, inoltre, era lo stesso: eseguire la delivery di software feature patch su centrali telefoniche pubbliche in produzione della famiglia Dms 100 in area europea. I progetti erano molto interessanti, come la messa in produzione del servizio di number portability eseguita per la prima volta a livello europeo presso Jazztel a Madrid nel 1999 o la delivery della rete telefonica per servizi voce della società pan europea Colt Italia. Alla fine del 2002 sono diventato VoIp network director di Synergia 2000".

In Synergia 2000, che opera nel settore della system integration, quali sono oggi le sue mansioni?


"Synergia 2000 fornisce alle aziende soluzioni Ict chiavi in mano integrate, sicure e personalizzate nell’ambito di diverse aree di business, tra loro fortemente sinergiche, come la system integration, i call center e Internet. Come VoIp network director tra le mie mansioni principali rientrano lo studio e la promozione di nuovi servizi che possano portare innovazioni all’interno delle infrastrutture telefoniche e offrire benefici al cliente utilizzatore, oltre a una revenue a breve termine per la nostra azienda. I punti di criticità nel mio lavoro sono gli stessi: rimanere costantemente aggiornato sulle innovazioni tecnologiche che fanno parte del mondo high-tech".

La sua è una professione che deve coniugare qualità spiccatamente tecniche a evidenti capacità manageriali. Quali sono, rispetto al passato, le differenze più significative secondo il suo punto di vista?


"Mi considero fortunato: ho cominciato a lavorare in una centrale elettromeccanica, ho potuto cavalcare l’onda del digitale, ho vissuto l’Isdn e oggi sono operativo sul fronte del Voice over Ip. La liberalizzazione dei mercati è stata il volano per la mia evoluzione, altrimenti penso che sarei rimasto un tecnico, magari stanziato chissà dove, senza possibilità di scegliere il mio destino. La forte accelerazione tecnologica porta a dei cambiamenti radicali sull’uso delle infrastrutture telefoniche e una persona con spiccate attitudini tecniche è in grado di apprendere rapidamente i benefici e farsi così una visione che precorre i tempi, indirizzando l’azienda a investire in settori e in prodotti che permettono di raccogliere anticipatamente risultati estremamente positivi in termini economici e di servizio, fermo stante che per rendere concreta una buona intuizione bisogna partecipare in prima persona alla realizzazione del progetto".

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