Secondo l’analista, la gestione in esterno dell’It è un servizio che garantisce alle aziende non solo la riduzione dei costi operativi, ma soprattutto un’elevata flessibilità in termini di business, in previsione dell’avvento degli utility service.
Loutsourcing sembra non risentire del particolare momento economico, nonostante, dal punto di vista dei costi, il 2003 si caratterizzi come un anno dalle forti pressioni sui sistemi informativi. Secondo Meta Group, dalle parole di Stratos Sarissamlis, vice presidente Services management strategies, "la gestione affidata in esterno dellIt diventa un veicolo per ridurre i costi operativi dal punto di vista infrastrutturale e di controllo degli applicativi, riflettendo vere e proprie relazioni di business più che semplici transazioni". Loutsourcing come strumento manageriale per il procurement dei servizi prepara, inoltre, la strada allavvento degli utility service, mercato che lanalista prevede diventerà maturo nei prossimi tre anni. Nel frattempo, le aziende si concentrano sulla possibilità di sfruttare al meglio le tecnologie attuali, capitalizzando sui servizi, senza effettuare ulteriori investimenti, anche se questo potrebbe trasformarsi in un collo di bottiglia.
"In base allattuale scenario – ha specificato Sarissamlis – è importante procedere con azioni di consolidamento, centralizzazione, virtualizzazione ed esternalizzazione. Da una logica incentrata sulla produzione si passa, abbandonando il mercato delle infrastrutture, a una logica di gestione, e si assiste a una contrazione della durata dei contratti, allampliamento del perimetro dei servizi e a una maggiore sensibilizzazione verso il Business process outsourcing>". Ciò significa che il rischio aumenta e che diventa necessario migliorarsi nella gestione dello stesso. Tali condizioni provocano incertezza e fanno sì che anche la definizione dei contratti tra fornitori e aziende richieda tempi più dilatati rispetto al passato.
Unulteriore tendenza che Meta ritiene caratterizzante del mercato delloutsourcing è la continua rinegoziazione delle transazioni in essere, attraverso strumenti di benchmarking (ma non solo), per riallineare i prezzi stabiliti in precedenza con quelli vigenti sul mercato. "La situazione, tuttavia, comporta diversi rischi per entrambe le parti – ha proseguito il consulente – in quanto un qualsiasi abbassamento dei prezzi stabiliti si traduce in una riduzione di profittabilità da parte del fornitore che aveva messo in previsione una certa stabilità che, invece, in questo modo non è mantenuta".
Le trasformazioni in atto
Sicuramente gli utenti devono prepararsi al cambiamento in atto nei servizi infrastrutturali, area in cui i contatti uno a uno si trasformano in relazioni uno a tanti. "Le tre caratteristiche primarie dei servizi infrastrutturali – ha messo in luce Sarissamlis – sono lalways on, con parametri di reliability sempre al 100%, lavailability on demand e il pay-for-use. Entro il 2006 questi servizi diventeranno più standardizzati e concentrati nelle mani di un minor numero di soggetti che, tuttavia, dovranno appoggiarsi a partner. Chi gestisce questi servizi in modalità "fai da te", vale a dire un mercato captive, caratterizzato da prezzi elevati in quanto si tratta di un servizio cucito praticamente su misura, deve valutare attentamente la propria strategia".
I principali attori, dal lato fornitori, continueranno a essere presenti sul palcoscenico dellofferta, ma con ruoli e posizionamenti differenti da quelli attuali. "Chi oggi dispone di economie di scala, massa critica e flessibilità, anche dal punto di vista dei prezzi – ha specificato il manager – sarà posizionato al centro del mercato, coinvolgendo diversi partner che si occuperanno di marketing, selling e delivery insieme a soggetti locali che potranno fornire servizi in lingua o altri ancora, a seconda delle peculiari esigenze delle Pmi". Si va, infatti, verso la standardizzazione dei servizi, a costi molto attraenti, attraverso strumenti che consentono di accedere e settare le aspettative dei clienti e dei loro processi operativi, con il consolidamento delle infrastrutture.