I big data che favoriscono il paperless

Per David Mills, Executive Vice President, Operations di Ricoh Europe il fenomeno dei big data sta fungendo da catalizzatore per il paperless office perché le aziende sentono la necessità di accelerare il passo verso la digitalizzazione.

Paperless office, ossia ambiente di lavoro in cui tramite la digitalizzazione i documenti cartacei prodotti e archiviati sono ridotti al minimo se non a zero. Per molti diventerà realtà.
Il 59% degli intervistati in una recente ricerca dell’Economist Intelligence Unit per conto di Ricoh afferma che entro il 2020 il concetto di informazione non-digitale sarà estraneo ai dipendenti. Eppure nel 43% delle aziende i processi di business sono ancora oggi basati su documenti cartacei.

Per David Mills, Executive Vice President, Operations di Ricoh Europe il fenomeno dei big data sta fungendo da catalizzatore per il paperless office: come conseguenza della crescita dei volumi di informazioni da gestire, le aziende sentono la necessità di accelerare il passo verso la digitalizzazione.
Non solo manca spazio fisico per archiviare i documenti cartacei, ma le aziende stanno cercando nuovi modi per trarre valore dai dati digitali sui clienti.

I CIO, per Mills, sono consapevoli che un approccio corretto alla gestione delle informazioni può far crescere i profitti, velocizzare i tempi di risposta e ottimizzare il contributo dei dipendenti al miglioramento dei processi.

Per realizzare il paperless office le aziende devono automatizzare i processi di business in modo che le informazioni digitali e cartacee siano integrate e i dipendenti possano gestirle in maniera centralizzata.

Secondo un altro studio condotto sempre per Ricoh da Coleman Parkes Research, solamente l’11% delle aziende europee ha implementato processi completamente automatizzati.
Le imprese che non hanno ancora intrapreso questa strada dovrebbero affrettarsi a farlo, puntando a un ambiente di lavoro in cui documenti e informazioni siano connessi e integrati.

Per Mills, quindi, i big data non sono forieri una minaccia per le aziende, ma di valore di business.

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