I 30 anni di Sesa tra servizi e Pmi

Distributore di prodotti informatici, Var di Ibm e sviluppatore di software gestionali, il gruppo toscano festeggia i tre decenni di attività, ponendo l’accento sull’importanza del territorio.

18 ottobre 2003 Sono 500 i milioni di euro di fatturato realizzati da Sesa nel 2002. Una cifra che aggiunge una motivazione in più ai festeggiamenti per i 30 anni di attività dell’azienda empolese composta da 57 società (tra acquisite e partecipate, che a fine dello scorso anno si presentavano tutte in utile), “ma un nuovo contratto sta per essere siglato”, confida Paolo Castellacci, patron del Gruppo. Dagli albori, la casa toscana si è legata a Ibm di cui è diventata Var, stringendo con Big Blue un rapporto di vera e propria partnership «a livello di tecnologia e di competenze, con la medesima visione nelle sfide», precisa Antonio Mottoni, vice presidente Ibm Business Partner Organization Emea South Region. Nel tempo, poi, Sesa ha affiancato alla distribuzione dei prodotti hardware la consapevolezza dell’importanza di offrire ai clienti delle vere e proprie soluzioni, sviluppando un portafoglio di software gestionali (il principale dei quali è e-Sigla++) e servizi a corollario, che hanno tratto linfa vitale dalla costellazione di aziende facenti parte del gruppo, in larga parte radicate nel territorio toscano. «La nostra crescita – spiega Piero Pelagotti, cofondatore e socio di Sesa – è senza dubbio dovuta ai rapporti umani che siamo riusciti a instaurare all’interno del nostro ecosistema», che, come aggiunge Giovanni Moriani, direttore generale della società, «può essere visto come un distretto industriale virtuale». La scelta di legarsi a doppio nodo con Ibm, creando un mutuo rapporto tra le rispettive forze vendite, non impedisce a Sesa di continuare a “progettare in proprio” fissandosi numerosi obiettivi tra cui dar vita a una nuova società (Professional Serviceware) che si occuperà del monitoraggio da remoto dei sistemi informativi, accrescere l’importanza dell’Asp «in cui crediamo – conclude Castellacci – ma che, anche per carenze nostre, ancora non ha preso piede», e creare il brand Computer Var Service che aggregherà le conoscenze e le capacità dell’intera costellazione delle aziende collegate al Var del gruppo empolese, ognuna delle quali manterrà, tuttavia, la propria indipendenza societaria.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome