Hyper-threading, funzionalità inutile?

Pur essendo disponibile da qualche tempo sulle workstation, la funzione che consente di per moltiplicare la capacità di calcolo di un microprocessore non viene utilizzata.

La tecnologia di Hyper-threading, un modo per moltiplicare la capacità di calcolo di un microprocessore è commercialmente disponibile su molte workstation fin dallo scorso aprile. Eppure, nella maggior parte dei casi rimane inutilizzata. Hewlett-Packard e Dell, tanto per citare il nome di alcuni dei costruttori responsabili di questa strana decisione, consegnano le loro macchine con la funzionalità disattivata, secondo quanto affermato dai portavoce delle due aziende. In questo momento, è la spiegazione ufficiale, sono pochissime le applicazioni in grado di trarre vantaggio da questa particolarità architetturale, ma gli utilizzatori possono, se lo vogliono, renderla immediatamente disponibile sulle loro macchine.

La situazione in futuro potrebbe cambiare, ma questo strano inconveniente segnalato sul mercato delle workstation, per il quale Intel aveva parlato di miglioramenti del 30% in termini di potenza, sottolinea le difficoltà che sempre si registrano quando si tratta di adottare una tecnologia ancora poco conosciuta. Sarebbero solo una trentina i programmi ottimizzati per il processore Intel Pentium 4 nei primi nove mesi di vita commerciale del chip. L’esperienze potrebbe servire ai costruttori di personal computer, che potranno utilizzare l’hyper-threading per i loro prodotti a partire dal prossimo 14 novembre, data di lancio dei nuovi processori desktop. Anche in questo mercato, qualora non si registrasse un aumento del numero di applicazioni ottimizzate per il threading (un sistema di parallelizzazione dei calcoli), i costruttori potrebbero decidere di tenere disattivata una funzione che senza questa ottimizzazione non servirebbe. Anzi, è possibile, secondo quanto ipotizzato dalla pubblicazione Microprocessor Report, che un software non “tramizzato” possa addirittura risultare più lento su un processore con Hyper-threading attivo. Intel afferma che questo timore è infondato: solo un ristretto numero di applicazioni potrebbe registrare qualche rallentamento, mentre per nella maggior parte dei casi, anche un programma non ottimizzato ne trarrebbe qualche vantaggio, almeno sotto Windows Xp.

Per applicazioni già ottimizzate per le trame, come Adobe Photoshop, i margini di miglioramento prestazionale sono compresi tra il 25 e il 30% secondo Intel. Se nel segmento dei server il threading delle applicazioni è già abbastanza affermato, non sarebbe lo stesso per le workstation anche se la situazione potrebbe cambiare con l’avvento di Windows Xp al posto di Windows 2000.

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