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Da Hpe una Universal IoT Platform

Hewlett Packard Enterprise ha annunciato una nuova classe di servizi business per consentire ad aziende enterprise e industriali di introdurre dispositivi IoT in modo sicuro, rapido ed economico.
Obiettivo: ridurre i costi di connettività dei dispositivi Internet of Things e tradurre la comunicazione tra quest’ultimi in linguaggio comune, così da implementare con efficacia i progetti legati all’IoT su vasta scala ottenendone un ritorno economico positivo.
Il riferimento non va solo ad abitazioni o ad autoveicoli intelligenti, ma alle possibilità offerte da milioni di sensori collegati a Internet.
Applicati all’agricoltura sono gli stessi che consentono a HPE di ottimizzare le attività di una piantagione di palma che, in Malesia, ad esempio, utilizza sensori e intelligenza data-driven per monitorare il consumo di acqua e i livelli di umidità necessari alla corretta crescita.

Da qui la proposta di HPE Universal IoT Platform che, nata per offrire supporto multirete e multivendor su scala massiva mediante lo standard di interoperabilità oneM2M, consente ora supporto degli standard M2M di tipo “Lightweight”, utile a mettere tutti i dati nello stesso formato, così da semplificare il lavoro di anali e confronto.
A caratterizzare la versione aggiornata della piattaforma Universal IoT di HPE ci pensa, inoltre, la possibilità di gestire dispositivi SIM e non-Subscriber Identity Module attraverso più sistemi, dispositivi e applicazioni, nonché il supporto aggiunto a LoRa per consentire a economie in rapida crescita, come l’India, che ha scelto HPE per lo sviluppo della propria strategia smart city, di utilizzare la medesima applicazione, processo di provisioning e controllo su più gateway per utilizzare l’IoT ed espanderne l’uso anche in luoghi privi di copertura cellulare.

-80% i costi del provisioning IoT

Per mantenere i costi operativi dell’IoT più bassi, HPE ha messo a punto il nuovo HPE Mobile Virtual Network Enabler finalizzato a migliorare le economie di scala dei grandi progetti IoT su reti WAN fornendo ai clienti un controllo di livello superiore sui dispositivi che richiedono connettività e servizi cellulari.
Nello specifico, il nuovo MVNE promuove l’ingresso di nuovi Mobile Virtual Network Operator, che possono rivendere connettività IoT direttamente ai clienti a prezzi indicati per grandi progetti di tipo M2M e legati all’IoT su vasta scala riducendo i costi del provisioning IoT di oltre l’80 per cento.
Il tutto offrendo agli operatori che utilizzano virtualizzazione, sistemi a basso costo e reti software-defined una rete centrale strutturata per l’esecuzione degli oggetti, così da non pagare per servizi che non sono necessari, come la voce.

Sicurezza Aruba per la connettività IoT cablata

A loro volta, Aruba ClearPass Universal Profiler e gli Access Switch IoT-ready Aruba 2540 annunciate da Aruba, in qualità di società di Hewlett Packard Enterprise, promettono visibilità e connettività protetta nell’implementazione di progetti IoT su vasta scala alla periferia della rete enterprise.
Nello specifico, le due nuove soluzioni che identificano e classificano tutti i dispositivi IoT che si connettono alla rete abbattendo i costi per porta della connettività IoT cablata.
Così, se da una parte ClearPass Universal Profiler identifica automaticamente gli attributi dei dispositivi IoT che tentano di connettersi alla rete consentendo ai responsabili It di catalogare i dispositivi IoT connessi alle reti cablate e a quelle wireless e di assegnare a ciascuno le policy più appropriate, i dispositivi Aruba 2540 IoT-Ready Access Switch si occupano di proteggere ulteriormente i dispositivi IoT mediante accesso role-based unificato. Quest’ultima funzione identifica e assegna i ruoli ai dispositivi IoT che si connettono, stabilendo le giuste priorità delle applicazioni business-critical e controllando le risorse di rete accessibili dai dispositivi.

Ecosistema di partner per dare visibilità alla rete

Nel frattempo, tra le fila dell’ecosistema dei partner Aruba ClearPass Exchange hanno fatto la loro comparsa anche Attivo Networks e Niara, entrambi specializzati nell’identificare dispositivi IoT con comportamenti sospetti.
In questo modo, integrando la piattaforma Attivo Networks Threat Matrix con le soluzioni Aruba ClearPass, i clienti sono in grado di rilevare in tempo reale eventuali minacce all’interno delle loro reti, mentre le funzionalità di analisi di Niara consentono di rilevare le minacce all’interno dell’ambiente aziendale lasciando alle funzionalità ClearPass NAC e all’applicazione delle policy di Aruba la messa in quarantena istantanea e automatizzata a seguito di comportamenti sospetti.
Convinta che i partner siano ingrediente essenziale per favorire l’innovazione anche in quest’ambito, HPE ha annunciato anche HPE Edgeline Converged Edge System all’interno del quale convergono nuove soluzioni e casistiche di utilizzo con un ecosistema di partner che permetteranno di sfruttare nuove opportunità nel mondo dell’Internet delle Cose.
Tra loro, PTC e National Instruments con le quali HPE ha messo a punto una soluzione di rilevamento risoluzione delle anomalie degli asset della fabbrica finalizzata ad anticipare potenziali guasti consentendo ai tecnici della manutenzione di correggere gli inconvenienti prima che possano diventare problemi.
È, invece, sviluppata con OSIsoft la soluzione di gestione dati direttamente sul “campo” che, basata sulla linea HPE di sistemi Edgeline, consente di memorizzare, gestire e consultare dati in tempo reale immediatamente presenti in fabbrica e nel mondo IoT.

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