Hp lascia Itanium a Intel

La società ha deciso di cedere al costruttore di chip il team di sviluppo dedicato. Ma investe massicciamente sull’architettura.

Hp è intenzionata ad abbandonare le attività di sviluppo sul design del processore Itanium, che la vedono cooperare con Intel fin dall’esordio dell’architettura. La casa di Carly Fiorina ha infatti deciso di cedere al produttore di chip il team di tecnici dedicati al suo sviluppo, con sede in Colorado.


La notizia, appena confermata, ha una doppia lettura. All’impatto in sé negavito, dovuto alla ritirata del co-inventore di Itanium, si contrappone, difatti, il senso positivo che la notizia può dare agli altri costruttori di sistemi che utilizzano il chip, che hanno fin qui comprensibilmente guardato con sospetto alla posizione privilegiata di Hp.


Hp si pone ora su un livello analogo, dal punto di vista tecnologico, agli altri costruttori di server.

La mossa conferma anche la volontà di Hp di abbandonare del tutto il business della produzione di chip. Si sa già che il prossimo Pa-Risc 8900, atteso nel 2005, sarà l’ultimo della serie (fermo restando il supporto dei relativi server per gli anni a venire). Continuerà invece certamente la produzione dei chipset Hp per architettura Itanium.


Nonostante la cessione a Intel dei propri tecnici, Hp si conferma comunque il primo e più convinto sostenitore di Itanium. Lo dimostra l’investimento stimato in 3 miliardi di dollari messo in campo dalla società per i prossimi tre anni, con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente i produttori di software, aiutandoli nello sviluppo e nella commercializzazione di applicazioni ottimizzate.


Il sogno è quello si portare i server Integrity, basati su Itanium 2, in posizione di leadership, in una fascia di mercato attualmente dominata dalle architetture Risc.

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