Hp lascia i pc, abbandona WebOs e compra Autonomy

Annuncio shock per Hewlett Packard. In vista cessione o spin off per i pc. Congelati i progetti legati a WebOs, mentre si rafforza l’area a valore con l’acquisizione della britannica Autonomy.

Un annuncio shock.
Così le agenzie di tutto il mondo hanno definito l’ultima mossa strategica di Hp.
Che la svolta per la società californiana sarebbe stata verso l’area a valore era cosa chiara e del resto la nomina di Leo Apotheker, già alla guida di Sap, al ruolo di Ceo un anno fa lo aveva in qualche misura confermato.
Difficile però ipotizzare un futuro di Hp senza i pc.

Eppure questa è la strada.

Il board direttivo di Hp, si legge infatti nella nota ufficiale rilasciata in giornata, ha ”autorizzato la valutazione di alternative strategiche per la divisione Psg – Personal Systems Group”, inclusa, ed è questo il punto nodale dell’annuncio, la possibilità di ”separare il business dei pc in una azienda a sé, attraverso uno spin off o altro tipo di transazione”.

Nonostante la Psg lo scorso anno abbia generato business per 41 miliardi di dollari, Hp ha deciso di indirizzare risorse e investimenti nei segmenti a maggior valore per il mondo enterprise, per le pmi e per la pubblica amministrazione.
Lo sottolinea lo stesso Leo Apotheker, evidenziando come per Hp sia importante poter cogliere i nuovi trend emergenti nell’area a valore, in particolar modo tutto quanto orbita nell’ecosistema cloud, focalizzando le sue attività in aree differenti da quelle coperte dalla Psg.
Nel contempo, è sempre l’opinione del Ceo, per la Psg è importante trovare un proprio percorso evolutivo autonomo che tenga conto dei nuovi form factor e dei nuovi ecosistemi.
Il tutto, dovrebbe o potrebbe avvenire (nelle dichiarazioni ufficiali la società precisa che al momento si tratta di ipotesi strategiche) nell’arco dei prossimi 12 o 18 mesi.

Se lo spin off della divisione Psg è strategia in fase di studio, definitiva è un’altra decisione, annunciata contestualmente ai risultati del terzo trimestre fiscale, chiuso con un fatturato di 31,2 miliardi di dollari: la dismissione di tutte le attività in coso sul fronte WebOs.
Questo significa la cessazione dello sviluppo e della commercializzazione sia del del TouchPad, sia dei telefoni con a cuore il sistema operativo ereditato dopo l’acquisizione di Palm.
La motivazione, espressa anch’essa nella nota ufficiale, è inequivocabile: mancato raggiungimento degli obiettivi interni, sia in termini di vendita sia in termini finanziari.
Vaghe, invece, le prospettive future: Hp si impegna a esplorare possibili alternative per valorizzare WebOs, si legge nella nota. E null’altro è dato di sapere.

A conferma invece del suo interesse verso l’area a valore aggiunto, Hp ha reso noto di aver raggiunto un accordo per rilevare gli asset della britannica Autonomy per un controvalore di 25,5 dollari per azioni in cash, con un premium del 63% rispetto al closing del giorno precedente, pari a un investimento complessivo di 11,7 miliardi di dollari.
Autonomy è specializzata in software infrastrutturale per il mondo enterprise, ha un portafoglio clienti di circa 25.000 aziende e un organico di circa 2.700 dipendenti in tutto il mondo.
Cuore dell’offerta Autonomy è la piattaforma Intelligent Data Operating Layer (Idol), che indirizza i settori dell’analisi statistica, del business process management, delle applicazioni mission critical di classe enterprise.
L’acquisizione di Autonomy consente ad Hp di rafforzare non solo il suo posizionamento nell’area dell’enterprise information management, ma anche il suo ruolo sul front della business analytics e dei servizi.

Appare evidente che gli annunci di Hp rappresentino una svolta epocale per la società.
Arrivano contestualmente alla presentazione dei dati della trimestrale, e, soprattutto, arrivano in concomitanza con l’annuncio di una revisione al ribasso della guidance di fine anno.
Appare chiaro che per la società guidata da Apotheker, in un momento di crisi quale quello che le economie mondiali stanno attraversando, la focalizzazione su software, sistemi è servizi è l’unica strada per garantire redditività e utili. E se alla fine la Hp che nascerà da questo processo di riorganizzazione assomiglierà ancor di più a una Ibm, forse non sarà realmente una sorpresa.

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