Hp in azione sui servizi Web

Capitalizzando sull’acquisizione di Bluestone, Hewlett-Packard ha tolto i veli alla propria strategia NetAction, destinata a fornire alla clientela una completa infrastruttura per l’e-commerce. Creata ad hoc una divisione middleware.

Si chiama NetAction la strategia con la quale Hewlett-Packard, un po’
in ritardo, intende scendere nell’arena dei servizi Web e
confrontarsi con rivali come Ibm Webservices, Microsoft .Net e Sun
One. L’application server fa da perno all’insieme delle proposte e
sarà basato sul prodotto Total e-Business, ereditato con
l’acquisizione dello scorso anno di Bluestone.
Per supportare la strategia NetAction, Hp ha creato una nuova
divisione middleware, nella quale andranno a confluire E-Speak (che
sarà anche il nome di riferimento della struttura), l’embedded Java
Chai e Process Manager, prima noto come Change Engine. A ciò si
aggiungono il set di Api per i call center OpenCall, Hp Security e un
gestore dell’uso di Internet. Obiettivo della divisione è offrire
bundle di tecnologie e servizi che possa competere con i vari Bea
WebLogic o Ibm WebSphere. Come si potrà notare, è assente dal lotto
OpenView, il prodotto di system management, che sarà mantenuto
indipendente. La ragione è probabilmente di tipo tattico-pragmatico,
poiché il software gode di buona immagine presso gli utenti Sun e un
coinvolgimento in NetAction rischierebbe di comprometterla, generando
una conflittualità troppo diretta con l’offerta iPlanet. Una certa
integrazione fra OpenView e Total e-Business è stata comunque
garantita.
La divisione E-Speak racchiude una combinazione di tecnologie Java e
Xml e proprio su quest’ultimo fronte Hp intende soprattutto spingere,
con una massiccia dose di investimenti. Un primo passo può essere
rappresentato dall’adesione al consorzio standard Oasis, dove già
collaborano numerose aziende, fra cui Ibm, Microsoft e Sun.

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