Hp: finisce l’era Hurd

Dimissioni dopo le accuse di molestie nei confronti di una collaboratrice dell’azienda. “Non ho rispettato gli standard di fiducia, rispetto ed integrità”, dichiara il manager.

Cinque anni erano bastati a Mark Hurd per far rifiorire Hp, dopo la turbolenta fine dell’era di Carly Fiorina. Per trasformarla nella più grande computer company del mondo.

Ma l’era di Mark Hurd è finita in questo venerdì d’agosto, con una lettera di dimissioni dall’incarico, con effetto immediato, presentate al termine di una indagine condotta a carico del Ceo in seguito a una denuncia per molestie sessuali presentata nel mese di giugno da una collaboratrice della società.

Il board direttivo della società ha concluso all’unanimità che non vi è stata da parte di Hurd una violazione delle regole vigenti in azienda in materia di violenza sessuale, tuttavia il manager non ha rispettato il codice di comportamento aziendale, intrattenendo una stretta relazione personale con una collaboratrice presente in azienda tra il 2007 e il 2009.

Hurd, sempre secondo le indagini interne, avrebbe autorizzato compensi extra e rimborsi spese impropri con l’obiettivo di ottenere i favori della donna.

Non si tratterebbe in ogni caso di somme rilevanti per l’azienda, tuttavia Hurd, in una nota resa pubblica, ha ammesso che il suo comportamento ha violato principi di “integrità, credibilità e onestà”.

In questi cinque anni, Hurd ha portato ad Hp ciò di cui la società aveva bisogno: stabilità, crescita e profitti.
Non solo. Attraverso una serie di importanti acquisizioni è riuscito ad ampliarne i confini dalla mera tecnologia verso la consulenza e il software d’impresa.

Il ruolo di Ceo viene assunto ad interim da Cathie Lasjak, attuale Cfo della società, in attesa che il board identifichi una nuova figura che sostituisca Hurd.

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