Hp con Palm in mano

Alla fine l’acquirente c’era. Tra Lenovo e Htc la spunta Hp, che sigla un accordo per rilevare gli asset di Palm per 1,2 miliardi di dollari.

Alla fine sembra la conferma del vecchio detto che se tutti ne parlano, qualcosa di vero ci sarà.
Dunque, nonostante qualche non comment e qualche smentita, l’ultima pressapoco 48 ore fa, Palm in vendita lo era davvero.
Quello che agli analisti era sfuggito era il potenziale acquirente.
In molti si erano ritrovati a concordare su un nome, Htc, che forse più di altri avrebbe tratto benefici da questa operazione.

In realtà, vera outsider della situazione, è spuntata Hp, che ha chiuso l’accordo a 1,2 miliardi di dollari, pari a 5,70 dollari per azione, con un premium del 23% sul prezzo di chiusura della seduta di mercoledì.

L’operazione ha ricevuto in questa fase l’approvazione da entrambi i board di direzione e dovrebbe concludersi entro la fine del mese di luglio.

In attesa che gli analisti e gli osservatori di mercato inquadrino al meglio la situazione, valgono gli statement dei diretti protagonisti.

Così, Hp dichiara, per bocca del vice president del Personal Systems Group Todd Bradley che il nuovo sistema operativo di Palm rappresenta una piattaforma ideale per ampliare la strategia di Hp sul fronte mobile e nell’area dei cosiddetti connected device. Senza contare i 1.650 brevetti detenuti da Palm, che rappresentano un asset di tutto rispetto.
Di Palm Bradley dichiara di apprezzare anche le capacità tecniche e le competenze dello staff e non v’è dubbio che parli anche per conoscenza diretta, visto che per 3 anni, dal 2002 al 2005, ha ricoperto il ruolo di Ceo della stessa Palm.

Da parte sua, l’attuale Ceo di Palm dichiara di aver preso in seria considerazione l’offerta di Hp, considerando la società come partner ideale per far crescere rapidamente il suo WebOS.

Va detto che se è vero che Hp ha giocato il ruolo dell’inaspettato ospite, è altrettanto vero che la società è forse l’unica, tra i big player del mondo pc, a essere rimasta estranea al fenomeno smartphone e alla competizione in atto tra attori emergenti del comparto e player quali Apple, Nokia e Rim.
Questa operazione la riporta velocemente in gioco.
Del resto è lo stesso Bradley che in una conference call ha presentato la dimensione economica del comparto: 100 miliardi di dollari è il valore del solo mercato smartphone e i tassi di crescita previsti sono nell’ordine del 20% l’anno.
Un po’ troppo per restarne del tutto al di fuori.

Resta da chiedersi, e qualche analista già lo fa, il perchè Hp non abbia scelto la più semplice e meno onerosa strada Android, ma a questa domanda la società non sembra aver dato al momento risposta.

Conferma invece che non cesserà la sua collaborazione con Microsoft, in un’ottica di coesistenza tra piattaforme differenti.

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