Hitachi si dà alla virtualizzazione dello storage

La società ha rivelato pubblicamente i propri progetti nell’area della virtualizzazione dello storage.

Hitachi Data Systems è la più recente delle cinque società fornitrici di storage array San (Storage Area Network) a rivelare pubblicamente i propri progetti nell’area della virtualizzazione. Emc, Compaq, Hewlett-Packard e Ibm lo hanno già fatto. Hds si trova ora dinnanzi allo sprint finale per battere i propri rivali che, Ibm a parte, hanno sviluppato la tecnologia di virtualizzazione, o promesso di farlo, al più tardi, per la fine del prossimo anno. Fino a che Hds svilupperà da sé i propri prodotti (il che, stando alle affermazioni dei responsabili, non succederà per altri 18 o 24 mesi), la stessa dipenderà dalle società terze parti fornitrici di tecnologie di virtualizzazione. Il software di gestione che Hitachi Data Systems lancerà il mese prossimo è stato ingegnerizzato per rendere la vita più facile a quei fornitori terzi, includendo un’Api (Application Programming Interface) per semplificare l’integrazione dei propri prodotti con l’hardware di Hds. Virtualizzazione è, però, un termine impreciso che copre un ampio range di sistemi voluti per permettere alle risorse storage di essere facilmente accomunate. Un portavoce della società ha affermato che i progetti di virtualizzazione a lungo termine riguardano la connessione delle applicazioni a risorse di dischi o nastri, che porta a semplificare il collegamento di applicazioni ai dati. Hds ha adottato un’architettura in-band al posto di quella out-of-band per il proprio futuro software. Un sistema in-band introduce un server extra in una rete storage attraverso la quale vengono inviati i dati. Il vantaggio risiede nella possibilità che il traffico storage venga esaminato a livello di blocco e le decisioni possano essere basate sulle applicazioni associate al flusso dei dati. Inoltre, diversamente dai sistemi out-of-band, gli in-band non neccessitano di integrazioni complesse con agenti che funzionano su dispositivi come Hba per acquisire tabelle sul flusso dei dati. Ma non è tutto rose e fiori: il “lato oscuro” dei sistemi in-band è che questi richiano di diventare dei colli di bottiglia soffocando il flusso dei dati storage.

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