Grillo a Colao: giornali in via di estinzione

Polemica a distanza fra l’amministratore delegato di Rcs e il “guru”. Basterà l’autorevolezza degli editori contro i contenuti liberi?

Di giornali e Web se ne è parlato recentemente anche a Milano durante il
D-day di Dada durante il quale Vittorio Colao, amministratore delegato di Rcs,
dopo avere ricordato di essere stato fra quelli che sostenevano che il Web
avrebbe ucciso i giornali, ha osservato che l’editore rimane una garanzia per la
qualità dell’informazione. Google News potrà anche essere utile
ma alla fine i contenuti arrivano da corriere.it e mille altri siti la maggior
parte dei quali appartengono a case editrici. L’autorevolezza che può arrivare
da marchi come Rcs, Mondadori o il Gruppo Espresso, sostiene Colao, non può
essere sostituita dai blog che sono una “modalità di condivisione di se stessi e non un luogo dove si forma il consenso”.



Secondo l’amministratore delegato di Rcs il problema
dei media sarà di fare
convivere l’informazione “classica” con quella che arriva dai contenuti
liberi.
Una tesi che riecheggia quella di Rupert Murdoch secondo il
quale bisognerà coinvolgere i blog nei giornali ma che forse dimentica il fatto
che durante i giorni del G8 di Genova in strada c’erano circa cinquemila
videocamere manovrate da non giornalisti. Fra qualche anno quelle telecamere
saranno molte di più ed eventi drammatici come il G8 saranno raccontati in
diretta (anche video) da migliaia di persone normali.


A Colao ha risposto dalle pagine di Repubblica Beppe Grillo
che sulla morte dei giornali è pronto a scommetterci. “Giornali e
giornalisti
– afferma con la sua solita verve il guru genovese – siete
in via di estinzione. Sarete travolti
. “Se scoppia
una bomba a Londra
– prosegue – io dopo dieci minuti ho su Internet le
foto scattatedai sopravvissuti, poi posso trovare sui blog il racconto dei
testimoni e andarmi a leggere il commento di un analista del quale mi fido. Non
ho più bisogno di giornali e televisioni che mi vendano qualcosa che posso avere
gratis”
. Un filo apocalittico come è nel suo stile Grillo pone però
problemi reali. E l’editoria si interroga.

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