Google tranquillizza Wall Street

La trimestrale della società è una buona cartina di tornasole per gli analisti, che vedono una società in grado di garantire buone performance anche in una fase di particolare turbolenza.

Una crescita del 26 per cento negli utili e del 37 per cento nel fatturato.
E’ questo il risultato presentato da Google agli analisti di Wall Street, as chiusura della terza trimestrale dell’anno.
Un risultato incoraggiante, che tranquillizza, almeno per il momento, gli osservatori che utilizzando anche le trimestrali dei big dell’It come termometro in tempi di crisi e che aspettavano questi risultati in particolare anche per leggere l’impatto dell’annunciato accordo con Motorola sull’attrattività complessiva del brand.
E Google, questa volta, dichiara un fatturato di 7,51 miliardi di dollari e utili per 2,73 miliardi, pari a 8,33 dollari per azione, esclusi i costi di acquisizione traffico.

Bene i siti detenuti e gestiti da Google, che valgono il 69% delle revenue nel periodo in esame, mentre AdSense cresce del 18% a 2,6 miliardi di dollari.
Il 55% del fatturato viene generato sui mercati internazionali ed è pari a 5,3 miliardi di dollari. Di questi, l’11% è ad appannaggio del solo Regno Unito.
Cresce anche il numero dei dipendenti, passati da 28.768 a 31.353 su base sequenziale.

La lettura della trimestrale mostra, secondo gli analisti, una società non certo immune dai tourbillon che agitano i mercati internazionali, ma ancora in grado di performare meglio dei player tradizionali.
Bene le attività legate all’advertising sui mercati emergenti, così come interessante è il posizionamento nell’area mobile, che oggi valgono oltre 2,5 miliardi, in crescita netta rispetto al miliardo di dollari di un anno fa.

Il Ceo della società, Larry Page, ha analizzato anche le performance di Google+, dopo che alcuni indicatori di mercato hanno evidenziato un certo calo dell’interesse degli utenti verso il nuovo network: Page parla di 40 milioni di utenti registrati e di oltre 3,4 miliardi di foto fin qui caricate.

Nessun riferimento specifico, invece, all’annunciata acquisizione di Motorola, che rappresenta al momento il motivo di maggiore preoccupazione per gli analisti, convinti che Google si stia lanciando in un mercato di cui non conosce le dinamiche.

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