Google lancia Wear: la battaglia degli ecosistemi continua

L’approccio al mondo delle tecnologie indossabili si fa sempre più articolato per Google. Diventa progetto e coinvolge un numero sempre più ampio di sviluppatori e produttori.

Non solo i Glass, non solo gli orologi.
L’approccio di Google al tema delle tecnologie indossabili si sta facendo decisamente più articolato.
Nella giornata di ieri la società ha annunciato infatti non un dispositivo, ma un progetto vero e proprio, naturalmente basato sul sistema operativo Android.

Google Wear, questo il nome del progetto, è di fatto una versione di Android sviluppata su misura per i dispositivi indossabili.
Una reingegnerizazione dell’Os che parte dagli smartwatch, oggi sicuramente i dispositivi più in auge, ma che si presta alle più disparate declinazioni, ferma restando la necessità di una sempre più stretta collaborazione con gli sviluppatori di software e App e con i designer dei mondi della moda, dell’arredo, dell’elettronica di consumo.

L’annuncio di ieri apre di fatto ufficialmente un nuovo fronte in una battaglia che vede da tempo contrapposte Google ed Apple.
È la battaglia, ricorda il New York Times in queste ore, degli ecosistemi e che va oltre il solo dispositivo: sono le app, i contenuti e i servizi gli elementi sui quali si gioca oggi la fedeltà dei clienti.
La differenza sostanziale tra le due aziende in questo caso sta nel fatto che Apple sviluppa e realizza i suoi dispositivi, laddove Google preferisce le alleanze con un numero sempre crescente di produttori, che sviluppano i loro dispositivi sulla sua piattaforma, per altro concessa a titolo gratuito.
Questa strategia da un lato allarga la base di partner, dall’altro crea sempre più frequenti occasioni di personalizzazione del sistema operativo, che rende un po’ più complesse le attività di sviluppo.
Non è un caso, sottolinea di nuovo New York Times, che pur essendo oggi Android più diffuso rispetto a iOS, gli sviluppatori tendano a partire dalla piattaforma di Apple, prima di addentrarsi nei diversi dialetti di Android.

Tornando al mondo dei dispositivi indossabili, già si sa che la proposta Google è stata raccolta da LG, che lancia il suo G Watch e da Motorola, con il Moto 360. Altre collaborazioni sono già in essere con Asus, HTC e Samsung.

Al di là del lancio di ieri, gli sviluppatori, cui la piattaforma è già aperta, potranno toccarne con mano le potenzialità in occasione dell’evento loro dedicato nel corso del mese di giugno: Google I/O.
In questo momento, va detto, non si sa se per i progetti legati a Wear Google sia intenzionata a chiedere contributi economici ai partner, né si sa se la società intenda sviluppare un suo proprio orologio. Di certo, in una fase in cui il pubblico comincia a lanciare uno sguardo oltre le funzionalità, e dunque al design, l’obiettivo potrebbe essere quello di trovare i partner giusti per coniugare i due aspetti, senza trascurare, naturalmente altre caratteristiche, in primis la durata della batteria.

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