Google Glass: modulo radio no, lenti graduate sì

Processori più potenti, maggiore memoria o un modulo radio per conentire comunicazioni cellulari non sono al momento previsti per non compromettere l’assetto degli occhiali. Sì invece a nuove versioni per ipovedenti.

Procede a grandi passi lo sviluppo dei Google Glass e con essi quello delle tecnologie associate: l’obiettivo è quello di portare sempre più potenza elaborativa in formati sempre più piccoli e, oggi, indossabili.

Per quanto riguarda i Google Glass, di cui Google ha oggi qualche migliaio di unità in circolazione, gli utenti hanno la possibilità di utilizzare connessioni WiFi o Bluetooth per acquisire i dati che vengono proiettati sulla superficie della ente. Similmente possono registrare video, scattare ftografie, lanciare hangout, ricercare informazioni e, grazie ad alcuni degli aggiornamenti recentemente rilasciati, guardare video su YouTube con la possibilità di fermare e riprendere la riproduzione.
In parallelo, proseguono anche le attività delle terze parti, tra tutte il New York Times, che stanno sviluppando app che lavorano in cloud, disegnate per quella che sembra destinata a essere una nuova piattaforma, che si aggiunge a pc, tablet e smartphone.

Poco dovrebbe cambiare, invece, sul fronte del corredo tecnico vero e proprio: processori più potenti, maggiore memoria o altri add on finirebbero per compromettere l’assetto stesso degli occhiali.
Si scarta così anche l’ipotesi di aggiungere un modulo radio per consentire comunicazioni cellulari: comprometterebbero troppo la durata della batteria.

Piuttosto, e questa potrebbe essere una notizia interessante per gli ipovedenti, Google è al lavoro per realizzare i suoi Glasses anche su lenti graduate.
Meno fortuna sembra avere invece al momento un progetto analogo sulle lenti a contatto: difficile pensare di proiettare sulla superficie ricurva della lente financo un singolo pixel.

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