Google accusata di click fraud

Secondo una società i visitatori dei propri annunci sarebbero dovuti a un sistema automatico

Oltre che da Microsot Google adesso deve guardarsi anche dalla molto meno
conosciuta Advanced Internet technologies. La società ha infatti annunciato una
class action, una causa collettiva, con il motore di ricerca per il suo
sistema pubblicitario pay per click. Ait sostiene che il traffico
pubblicitario generato negli ultimi 4-5 anni proverrebbe da un unico indirizzo
Ip
. In pratica il traffico, dal quale dipende l’importo finale della
campagna, sarebbe stato generato da un sistema automatico invece che da normali
utenti.




Quello del click fraud (i click fasulli) è
un problema che puntualmente si ripresenta per i motori di ricerca. Qualche
tempo fa un’azienda americana che vendeva bambole on line aveva fatto un esposto
secondo il quale esisteva un oligopolio fra i principali search engine

che aumentavano i loro profitti con click fasulli.
In realtà nulla è mai stato accertato anche se recentemente sul “Sole 24 ore” era comparso un articolo “I forzati del click” dove si raccontava di persone che passavano la giornata
cliccando su tutto ciò che gli capitava a tiro (banner e altro)
riuscendo a guadagnare anche duecento dollari al giorno.


Cercando su Google con le keyword “earn clicking ads” è possibile
trovare un po’ di indirizzi di agenzie che offrono servizi simili. La faccenda
non riguarda però solo gli Stati Uniti visto che con “guadagna cliccando sui
banner”
si scopre che anche in Italia esiste un progetto che “ti
permetterà di guadagnare semplicemente cliccando sui banner che ti saranno
proposti”
.

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