Gli scavi per la banda larga saranno meno invasivi

Telecom sigla un accordo per diffondere nelle Province italiane l’utilizzo di tecniche che riducono l’impatto ambientale e il costo dei lavori per realizzare le nuove reti di Tlc.

Telecom Italia e l’Unione delle Province d’Italia (Upi) hanno firmato un’intesa con l’obiettivo di semplificare le procedure per la realizzazione delle reti a banda larga
introdotta dalla Legge 133 del 2008.

Tale accordo, segue quello recentemente sottoscritto (febbraio 2010) tra l’Upi e il Ministero dello Sviluppo Economico.

Al centro delle discussioni le cosiddette
“minitrincee” che consentono, attraverso l’impiego di tecniche e strumentazioni
altamente innovative, di ridurre fino all’80% i costi socio-ambientali in
termini di disagi per i cittadini e per le amministrazioni, del 67% gli
incidenti sul lavoro e dell’80% i tempi necessari per la realizzazione di infrastrutture
di Tlc. Questo grazie a scavi di pochi centimetri di larghezza e di soli 30 centimetri di profondità.

Grazie agli impegni assunti da Upi e Telecom Italia e al “modello di convenzione” individuato nel protocollo,
le Province potranno stipulare con Telecom Italia, così come con gli altri
operatori di telecomunicazione interessati, specifici accordi per giungere all’applicazione uniforme sul territorio nazionale della normativa, delle terminologie e dei parametri essenziali (per esempio profondità e larghezza degli scavi), nonché
la riduzione dei tempi di approvazione e di realizzazione dei lavori che
utilizzano tali nuove modalità.

Upi e Telecom Italia,
inoltre, costituiranno un tavolo di monitoraggio per verificare i processi semplificativi
legati al protocollo e fornire supporto e chiarimenti alle Province. Il tavolo
consentirà all’Upi, anche grazie allo scambio di informazioni con Telecom
Italia relative alla copertura dei servizi a banda larga nel territorio, di
coordinare gli interventi delle Province finalizzati al superamento del digital
divide.

Telecom Italia è il primo operatore di Tlc a sottoscrivere il protocollo con Upi, nella convinzione che
l’adozione diffusa ed omogenea delle nuove tecnologie di scavo consentirà di
migliorare e potenziare l’infrastruttura di rete riducendo tempi, disagi e
costi per la sua realizzazione. La società telefonica ha già sperimentato con
successo queste tecniche di scavo – a Roma, Torino, in parte della Sardegna e
del Sud d’Italia.

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