Gli Ip Pbx di seconda generazione sono “factotum” aziendali

Con il rilascio dei “centralini” Ip di nuova concezione, si possono espandere finalmente le funzionalità dati e il “vecchio” Private branch exchange si trasforma in una piattaforma realmente integrata, da dedicare alla gestione di fonia, dati e messaggistica aziendale.

Per le aziende che necessitano di abbinare la comunicazione in fonia alla messaggistica su Internet, vocale e via fax, proteggendo i dati con servizi di firewall, semplificando l’accesso a Internet con servizi di proxy server e, perché no, fruendo di servizi Cti e di contact center, gli Ip Pbx di seconda generazione sono la soluzione adatta.


Una prima generazione era apparsa l’anno scorso con caratteristiche che già lasciavano presagire i vantaggi ottenibili. Ma erano strumenti incompleti, come lo sono tutti i “prototipi”. Ora si assiste al rilascio della seconda generazione, tipicamente caratterizzata da un approccio volto a estenderne le caratteristiche dati e di “nodo” general purpose di comunicazione aziendale. Su questa strada si sono avviati diversi produttori, tra cui società come Alcatel, Eads, Nortel, Selta e Siemens.

Sistemi di consolidamento


In pratica, diventa possibile consolidare, in una sola piattaforma, un insieme di apparati che a partire dalla metà degli anni 90 avevano finito con lo stratificarsi sui ripiani, dentro i rack nel sottoscala e sotto le scrivanie aziendali di medie e piccole aziende. Le grandi, invece, hanno sempre potuto permettersi un adeguato cavedio o un Ced.


Il problema, infatti, per chi non può permettersi un adeguato staff tecnico, più che negli apparati in sé, ha finito con il risiedere nei cavi di interconnessione, nel disallineamento delle diverse release software, nell’incompatibilità meccanica, nelle diverse società di manutenzione. Anche in questo, la seconda generazione della tecnologia sembra venire in aiuto.


La prima generazione era generalmente costituita da piattaforme già dotate di servizi voce e dati, sia convenzionali che Ip. Tra i primi, oltre alle classiche funzioni di comunicazione telefonica, il voice messaging, servizi di mobilità, telefonia Ip mediante la connessione di terminali Ip tramite Lan, e la connessione di telefoni digitali e analogici. Tutte funzioni telefoniche gestite da una piattaforma server, che ha permesso di proporre soluzioni di entry point a prezzi adeguati alle esigenze di un’utenza medio bassa e ragionevolmente allineati ai prezzi di mercato di apparati anche molto meno dotati (funzionalmente ovviamente).


La sostanziale diversità della nuova generazione risiede nel notevole arricchimento dei servizi dati e verso Internet, nonché quelli che permettono di collegare l’ufficio distaccato o il magazzino situato dall’altra parte del comprensorio o del campus utilizzando la rete fornita dal carrier locale.


Tutti questi servizi, assieme a quelli di posta elettronica, di accesso a Internet, di messaggistica integrata voce-dati, permettono di liberarsi del router nel cassetto, del server di mail dimenticato nello stanzino e del fax server obsoleto.


A ciò va aggiunto il tema del wireless. La mobilità personale è un punto fisso nella conduzione di una piccola azienda, dove gli incarichi si sovrappongono, ma dove anche la molteplicità di strumenti finisce con il corrispondere a una pari differenziazione di indirizzi di caselle postali, di numeri di telefono fissi, mobili, indirizzi Ip, eccetera. Roba da far venire il mal di testa a chi è invece alle prese con il budget, il fatturato, le relazioni con i clienti.


Alla mobilità, i Pbx fanno fronte non solo con terminali mobili Dect, ma anche con la possibilità di realizzare sull’apparato un unico punto di riferimento, che è possibile chiamare per raggiungere l’utente corrispondente ovunque si trovi e qualunque sia il tipo di terminale, fisso o mobile, che abbia a disposizione.


Un altro problema è legato all’esigenza di collegare uffici remoti o altre sedi aziendali. Internet, in tal caso, aiuta per ciò che riguarda la posta elettronica e le caselle vocali per ciò che riguarda la persona che si cerca ma è assente. Per la connessione di due centralini di tipo Ip Pbx la cosa, però, è leggermente più complicata. Questi oggetti, infatti, richiedono linee dedicate, che i carrier sono sempre meno disposti a dare perché rende loro di più darle abbinate a un dispositivo Adsl nella terminazione finale.


La soluzione viene, anche in questo caso, da funzioni che fanno parte in modo nativo del Pbx e cioè delle funzioni Vpn che permettono di costruire una rete di connessione virtuale tra i centralini remoti usando attacchi (più immediati da ottenere) alla rete di backbone del carrier locale.


Collegati i due centralini alla rete del carrier, il software già presente negli apparati si preoccupa di costruire un circuito logico che collega i due apparati. Idem se i centralini sono in numero superiore e, oltre all’altro palazzo, devo collegare anche il magazzino o la sede della produzione remotizzata.


E la sicurezza? Le aziende ormai sono consapevoli dei rischi costituiti dalle reti Ip e dalla facilità con cui è facile entrare nei server e nei pc tramite le reti.

Il firewall entra nel centralino


Anche qui la risposta si trova nelle funzioni oramai di base della seconda generazione di Ip Pbx, che comprendono un firewall che permettono di mettere in pensione la “scatola” vecchia di 4 anni (cioè il firewall di prima generazione).


Veniamo, infine, al problema espansione. Cosa succede quando si devono aggiungere utenti all’infrastruttura e ampliare le funzioni del software? La situazione tipica vede costretti a un iter che più che un processo ha le parvenze di una Via Crucis. Prima si deve chiamare il fornitore, poi spiegargli cosa si vuole, che tipo di telefono collegare, e via dicendo. Poi è il turno del tecnico che carica la nuova release, abilita l’utente, attiva il nuovo servizio, e così via. Nel frattempo, tra ricarica del software, ingombro (del tecnico) e altro ancora, il disagio non è poco e la sospensione del servizio telefonico assicurata.


Anche in questo caso i nuovi Pbx permettono di disporre di un approccio completamente diverso, mutuato dal mondo It, e dato che oramai il Pbx è basato su server il passo è stato breve. In pratica, il Pbx è fornito generalmente completo di tutto il software necessario è l’attivazione di nuovi servizi o utenti prevede il solo acquisto della licenza relativa con l’attivazione da remoto delle nuove funzionalità richieste. Con l’Ip Pbx di seconda generazione, quindi, non sono richiesti, interventi tecnici particolari, fermi dell’apparato, inserimenti di hardware aggiuntivo.

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