Gli ebook nelle scuole: repetita iuvant?

La circolare recentemente emanata dal Miur sancisce di fatto ciò che è stato previsto già nel 2008. Ma era davvero necessario ribadirlo?

Fossimo su un’altra testata e ci firmassimo diversamente, il richiamo del Miur che abbiamo ripreso anche su www.01net.it all’inizio della settimana potrebbe rientrare senza problemi nel novero delle ”notizie che non lo erano”.
In effetti, la circolare del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca richiama, in tempo utile prima che le scuole procedano alle nuove adozioni dei testi scolastici, una norma emanata nel 2008 che impone l’obbligo di scegliere edizioni digitali, o per lo meno miste, che coniugano contenuti digitali e contenuti in formato cartaceo.

La necessità di questa circolare fa sorgere un paio di riflessioni.

In primo luogo, le disposizioni del 2008 tracciavano a suo tempo un percorso che, evidentemente, negli anni sembra essere stato disatteso: le edizioni digitali dei libri di testo sono al momento rare e gli editori hanno preferito rendere disponibili in forma digitale solo dei compendi o ausili alla didattica, spesso più orientati ai docenti che agli studenti.
Una mossa che ha il sapore dell’escamotage, più che di un convincimento reale.
Come se l’adozione dei libri di testo digitali sia un semplicemente un obbligo di legge, più che una opportunità.

Sarà interessante capire, nell’arco dei prossimi 12 mesi, quanti editori ancora si appelleranno alla forma mista e quanti, invece, promuoveranno seriamente per lo meno la coesistenza dei due strumenti, utilizzando quello digitale come rampa di lancio per servizi nuovi nel mondo della didattica.

La seconda riflessione riguarda invece gli studenti e le famiglie.
Quanta promozione è stata fatta in questi anni dalla scuola per una promozione dell’utilizzo degli strumenti digitali?
E quanti genitori sono già pronti a passare dal pc all’ebook reader o al tablet, senza timori di tipo economico e culturale?

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