Gestione rifiuti hi tech. Se ne è parlato a Padova

Presso il Salone Internazionale di Ecotecnologie di Padova un meeting promosso da Tecnoimprese per fare il punto sulla normativa

Al ministero dell’Ambiente si sta lavorando affinché anche l’Italia possa
recepire le due direttive sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche (Raee) già definitive a livello europeo. Fabrizio De Poli,
responsabile del settore rifiuti al ministero dell’Ambiente durante il convegno
“Rifiuto da beni durevoli: un futuro incerto?” svoltosi presso Sep,
Salone Internazionale di Ecotecnologie di Padova, all’interno dello spazio
Habitat Azienda (dedicato alle problematiche ambiente-ufficio e realizzato in
collaborazione con Tecnoimprese) assicura che la volontà di rispettare i tempi
non manca e promette che l’attuale bozza sarà recepita entro il 13 agosto
2004, affinché diventi attiva esattamente l’anno successivo.


La normativa in questione sancisce l’obbligo da parte dei produttori di
farsi carico dei costi dello smaltimento e gestione dei rifiuti degli apparecchi
di propria produzione e decreta la messa al bando dei materiali pericolosi in
fase produttiva. Non mancano i dubbi e l’esigenze di chiarezza
da parte di tutti i soggetti coinvolti: produttori, operatori specializzati
nella raccolta dei rifiuti tecnologici e canale dei dealer che, se ben
organzizati, possono trasformare il servizio di raccolta rifiuti in un business.
Ai vendor preme chiarire il concetto stesso di produttore che, secondo Gilberto
Bertoletti che si occupa in Canon Italia di questi temi, include anche chi vende
tramite Web, oltre ad assemblatori, importatori, nonché il mercato parallelo. Un
chiarimento che apre tutta un’altra serie di problematiche da affrontare nel
momento in cui la normativa diventerà realtà. Chi paga lo
smaltimento
in caso di vendita a distanza? Chi si farà carico dei
prodotti orfani (quando cioè il produttore non è più presente sul mercato?).
Come evitare che parti e componenti vengano utlizzate in maniera scorretta prima
di essere recuperate?


Intanto attraverso Certo (Consorzio nazionale ecotrattamento rifiuto
tecnologico) che fa capo a Tecnoimprese si avanzano proposte di collaborazione
tra gli operatori che gestisocno i rifiuti in questo ambito e procede nel
frattempo l’inizitiva Eco & Tech rivolta ai dealer che intendono diventare
centri di raccolta. Dealer che necessitano e chiedono regole da
impresa, veloci, per prepararsi a rispondere in maniera adeguata alle
responsabilità richieste. Finito il convegno, comincia il lavoro dei
protagonisti. Ad Armor, per esempio, azienda francese presente in Italia, il cui
core business è legato alla produzione di consumabili compatibili, è venuta
un’idea: lanciare un programma (chiamato Future Resource
Program) per la raccolta di materiale esausto che, fisicamente, si esplica
attraverso un contenitore da riempire con materiale esausto. Questo viene
offerto gratuitamente ai dealer che non devono far altro che invogliare la
propria clientela a portare il materiale di scarto. Dopodiché Armor (o meglio
un’azienda cui ha demandato l’incarico) pensa a ritirare il pacco. Basta mandare
un fax con la richiesta di intervento.

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