Gdo: aziende affidabili, ma pagano in ritardo

D&B sottolinea la vitalità del settore della grande distribuzione organizzata, ma ribadisce i ritardi medi nei pagamenti. Una prassi ormai radicata a danno dei fornitori

Al decrescere degli indicatori
di rischio per le aziende della grande distribuzione organizzata continua a
corrispondere un ritardo medio nei pagamenti ancora fermo a 27 giorni.
Questo il
panorama emerso dall’analisi condotta da Dun & Bradstreet sui dati di
affidabilità di oltre 6mila aziende italiane operanti nella Gdo. Secondo la
società, che opera nella business information per il credito, gli acquisti e il
marketing, le aziende a rischio minimo, o comunque molto basso, sarebbero
circa il 37%. Un dato questo confortante se si considera che circa un anno fa
gli indicatori erano fermi a un più modesto 32,6%. Le aziende del settore in
condizione di rischio superiore alla media sono specularmene risultate essere il
35%, mentre la percentuale delle aziende racchiuse nella classe di rischio
elevato è scesa dal 25% del 2000, al 23,25% di quest’anno.
La situazione
cambia sostanzialmente però se a essere presi in considerazione sono i singoli
comparti. Con ben il 41,8% di casi a rischio superiore alla media, i grandi
magazzini risultano il comparto che fa registrare i dati impreditorialmente più
allarmanti.
In opposizione, con una percentuale vicina al 48% delle aziende a
rischio basso o minimo, gli attori della distribuzione organizzata di tipo
diversificato mostrano livelli di affidabilità molto più elevati.
Ma i
ritardi medi nei pagamenti ai fornitori da parte delle aziende della Gdo non
migliorano. La media è ferma a 27 giorni oltre le scadenze concordate. Un dato
questo decisamente peggiore rispetto alla media di riferimento delle aziende
italiane, inferiore di ben 11 giorni. Solo il 39,8% dei pagamenti della grande
distribuzione avviene puntualmente o con ritardi non superiori ai 15 giorni. Il
38,7% dello stesso segmento però effettua pagamenti con ritardi compresi tra i
15 e i 30 giorni, mentre il 21,5% con ritardi che vanno oltre questi termini.

Ai supermercati la fascia nera dell’intero
comparto.

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