Gartner: in ripresa la spesa It

Tutti gli indicatori di spesa dovrebbero chiudere il 2014 con segno positivo. Best performer il software di classe enterprise.

Dovrebbe crescere del 3,2 per cento, a 3.800 miliardi di dollari la spesa It mondiale, per lo meno secondo le stime rilasciate proprio in queste ore da Gartner.
Un piccolo segnale di ripresa, sottolinea la società di ricerca, che si traduce, in concreto, in un ritorno agli investimenti It e alla spesa in dispositivi.
Sicuramente, precise ancora Gartner nella sua nta, c’è un mercato di sostituzione da soddisfare, anche se in questa fase la tendenza non perde di vista il prezzo e gli utenti sembrano orientati verso dispositivi più basici nelle caratteristiche rispetto al passato.

Complessivamente, si parla di una crescita del 4,4 per cento nella spesa destinata ai dispositivi, che dovrebbe passare da 660 a 689 miliardi di dollari, invertendo il trend negativo dello scorso anno, attestato a un -1,4 per cento.
Sul fronte degli smartphone, la tendenza è quella di abbandonare i dispositivi di fascia alta a favore di scelte intermedie, mentre se si guarda al mercato dei personal computer, Gartner non vede cambiamenti significativi in una tendenza che oggi tende a privilegiare gli ultramobile e i tablet ai form factor più tradizionali.

In ambito data centre, la spesa dovrebbe attestarsi sui 143 miliardi di dollari, in crescita del 2,3 per cento rispetto al 2013, grazie, naturalmente, alla spinta che deriva da cloud e mobility, mentre il software di classe enterprise dovrebbe rivelarsi best performer a 320 miliardi, in questo caso con una crescita del 6,9 per cento. Per questa voce di spesa, Gartner ritiene che i driver siano da identificarsi nella necessità di integrazione e convergenza tra social, cloud, mobile e nella domanda di Crm, Dbms, strumenti di data integration e di data quality.
I servizi It dovrebbero raggiungere un valore complessivo di 964 miliardi di dollari, in crescita del 4,6 per cento, mentre i servizi i telecomunicazioni continueranno a fare la parte del leone, con 1.655 miliardi di dollari, se pure con una crescita più contenuta dell’1,3 per cento.

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