Gartner: Bpm e cloud convergono

In qualsiasi versione e mix lo si consideri, il cloud è comunque una forma di ripensamento dei processi e quindi può convergere con il classico Bpm. E’ anzi una chiara tendenza.

Un recente studio sull’adozione del Business Process Management ha scoperto un punto interessante: il 40% delle iniziative di reingegnerizzazione usa cloud per almeno il 10% dei processi individuati. Le soluzioni sono quindi al momento per lo più on-premises, ma gli utenti stanno usando strumenti cloud per business case integrati.

Nella corrente terminologia alcuni termini si confondono, in particolare il Bpm Paas e le piattaforme Bpm cloud-enabled. Il Bpm Paas è la disponibilità del Bpm come servizio, mentre il cloud-enabled Bpm è una classica piattaforma che supporta i servizi in cloud.
“I processi inter-enterprise che coinvolgono partner, clienti e fornitori sono al centro delle attenzioni dei leader Bpi, che si occupano del business process improvement”, sostiene Michele Vantara, vicepresidente di ricerca in Gartner. “I manager di centri di servizi condivisi che si occupano della standardizzazione dei processi si stanno occupando di cloud-enabled Bpm come fondamenta dei servizi di business su cloud private“, ha continuato; “sono molto interessati anche i fornitori di servizi esterni, in particolare gli outsourcer di processo, che vogliono aumentare i margini operativi“.

Esiste poi una più generale tendenza verso le Ceap, cloud-enabled application platforms. Una analisi di Gartner mostra che per il Bpm la somma di PaaS e Ceap è tra le prime cinque criticità di successo per il 13% su scala mondiale, ma con una più forte adesione in America latina e in Asia/Pacific, dove risultano essere in atto i maggiori investimenti sul cloud pubblico e privato.

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