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Gartner avverte: il denial-of-sleep mina l’IoT

L’evoluzione tecnologica diventa sempre più strategica e l’Internet delle cose sarà un banco di prova importante. Nuovi hardware e nuove soluzioni dovranno affrontare un risiko di ecosistemi in parte cooperanti anche se commercialmente contrapposti.
Questa situazione avrà un ampio impatto sulle organizzazioni, non solo orizzontalmente nella strategia di business e nella gestione del rischio, ma anche verticalmente, toccando una vasta gamma di settori tecnici come l’architettura e la progettazione della rete.

Identity of things

Avendo sia valenza virtuale, sia realtà fisica, l’IoT introduce una vasta gamma di nuovi rischi e sfide che attraversano le piattaforme e i sistemi operativi, le comunicazioni e i sistemi a cui sono collegati. Ne sono esempi il furto dell’identità degli oggetti o gli attacchi denial-of-sleep (alle batterie), letali quando hardware e software usati sono così semplici da essere facilmente scardinati.

Opsys, Analytics and Management

È necessario usare opsys specifici per l’IoT. I sistemi operativi tradizionali, come Windows e iOS, non sono stati progettati per questo mondo: consumano troppa energia e troppa memoria, richiedono processori veloci e spesso non garantiscono il real time.

Nuovi algoritmi

Servono nuovi algoritmi di analisi dei big data. L’IoT mette a disposizione una enorme mole di dati per capire il comportamento dei clienti, fornire servizi, migliorare i prodotti e identificare nuovi momenti di business. I nuovi strumenti e algoritmi analitici servirebbero già ora: al momento sono difficili da impostare, ma la differenza tra averli e non averli diventerà enorme in pochi anni.

Gestione e monitoraggio

La Gestione e il monitoraggio di tanti oggetti di vita anche lunga richiederanno uno sforzo non banale nell’approccio e nella scala del problema. Tra le sfide troviamo monitoring e diagnostica, aggiornamenti firmware e software, crash e reporting, gestione fisica e della sicurezza.

Reti NarrowBand

Le reti a corto raggio prenderanno il sopravvento sulle tradizionali wide area, viste le diverse necessità imposte dal consumo e dalla bassa banda richiesta, che rende poco adatte le reti cellulari esistenti.
A lungo termine, invece, l’obiettivo di una rete zonale degli oggetti richiede trasferimento dati nella gamma 0,1-20 kbps con copertura nazionale, una durata della batteria fino a 10 anni, un costo dell’endpoint  di circa 5 dollari e il supporto per centinaia di migliaia di dispositivi collegati ad una stazione di base. Le prime reti a bassa potenza e grande copertura (LPWan) erano basate su tecnologie proprietarie, ma a lungo termine standard come l’emergente NarrowBand IoT (NB-IoT) probabilmente domineranno quest’area.

Api per le piattaforme IoT

Comprendere le implicazioni delle scelte del microprocessore richiederà competenze tecniche profonde e specifiche, che coinvolgono anche il sistema operativo e la crittografia necessarie. Inoltre alcune applicazioni, a differenza della media, genereranno estremamente elevate velocità di trasferimento dati che devono essere analizzati in tempo reale, richiedendo di affrontare l’event stream processing su scala globale.
I servizi forniti dalle piattaforme IoT comprendono il controllo dei dispositivi, l’acquisizione dei dati e lo sviluppo di applicazioni. In particolare per l’ultimo punto, anche se gli ecosistemi e gli standard non sono precisamente tecnologie, la maggior parte di questi servizi -spesso aderenti a standard di fatto- si sta concretizzando come interfacce di programmazione delle applicazioni (Api). Essendo già arrivato al livello di piattaforma e di Api, il mercato evolverà in forma di ecosistemi IoT contrapposti. Nell’IoT le guerre commerciali e tecniche tra questi ecosistemi domineranno settori come la casa intelligente, la smart city e la sanità. Le organizzazioni coinvolte in questi mercati dovranno sviluppare varianti per standard, Api o ecosistemi multipl

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