intelligenza artificiale video

L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare il video, dall’acquisizione attraverso il processo di produzione e fino alla distribuzione. Può offrire un coinvolgimento migliore e un’esperienza di visualizzazione più personalizzata. Ed è forse proprio quest’ultima la vera svolta per il video: una user experience iper-personalizzata che non esisterebbe senza intelligenza artificiale.

A spiegarlo è Ibm, che negli ultimi anni ha accumulato un’approfondita esperienza sull’uso dell’intelligenza artificiale per il video. Lo fa con un post sul blog Telecom, Media & Entertainment dell’azienda. Un articolo a firma Rob van den Dam, Global Telecommunications Industry Leader all’Ibm Institute for Business Value.

A rimarcarlo è anche l’ultimo report di IBM intitolato “AI fast-forwards video for sports highlights”, consultabile a questo link. Il report evidenzia come l’intelligenza artificiale abbia permesso ai broadcaster e ad altre società legate al settore dei media di interagire con gli spettatori come mai era accaduto prima d’ora.

Immagina, suggerisce Rob van den Dam, il carico di lavoro manuale che i broadcaster affrontano per compilare riassunti di 10 minuti delle decine di eventi sportivi live che si svolgono ogni giorno in tutto il mondo. Dopodiché, aggiungi anche l’elemento di ciò che sfugge all’occhio umano. Le persone semplicemente non riescono a catturare ogni giocata, lancio, gol, gesto atletico o altro accadimento.

I cosiddetti highlight, che si tratti di sport, film o televisione, sono il segmento di video in più rapida crescita, aggiunge Ibm. Con il mercato video enterprise che, secondo le stime, dovrebbe raggiungere circa 20 miliardi di dollari entro il 2023. Per conquistare questo mercato in crescita, i creatori di contenuti hanno la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale per analizzare enormi quantità di video e dati.

Intelligenza artificiale per il video sportivo

Ibm mostra un recente esempio di come l’intelligenza artificiale stia cambiando l’esperienza degli spettatori. Nello specifico, di come sia stata usata per catturare i momenti salienti al Masters 2019, il primo dei quattro tornei principali di golf dell’anno.

intelligenza artificiale videoLa soluzione d’intelligenza artificiale Watson di Ibm mette insieme gruppi di highlight sulla base dei giocatori che gli appassionati hanno identificato come preferiti. Le clip vengono valutate e analizzate in base al suono, ai gesti dei giocatori e alle emozioni. L’elaborazione del linguaggio naturale ricerca momenti in cui il parlato del commento risulta particolarmente eccitato. Agli highlight vengono dunque assegnati punteggi e vengono indicizzati, offrendo in tal modo agli appassionati un rapido accesso ai contenuti personalizzati che desiderano vedere.

Questo tipo di engagement avanzato è stato in precedenza applicato da Fox Sports alla FIFA World Cup 2018. Per consentire agli appassionati di calcio di creare e condividere i propri video di highlight personalizzati.

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Un altro torneo che utilizza la tecnologia di intelligenza artificiale Ibm Watson per arricchire l’esperienza dei fan è Wimbledon. La piattaforma Watson AI ha contribuito a creare gli highlight per la prima volta nel 2017, e con Wimbledon 2018 ha compiuto un ulteriore passo in avanti.

Watson analizza una serie di aree per individuare i punti chiave dell’azione. Tra cui il livello di rumore della folla e persino l’esultanza o i gesti dei giocatori, per identificare quali sono gli highlight di una partita.

Con queste nuove possibilità, le emittenti diventano una piattaforma di engagement per il pubblico e il mercato connesso. Uno strumento prezioso anche per gli inserzionisti, per aumentare la fedeltà dei clienti.

Espandere il valore dello streaming video

Al di là dello sport, sottolinea ancora Ibm, l’intelligenza artificiale può aiutare a guidare il consumo di contenuti digitali rendendoli più facili da classificare e trovare.

La maggior parte degli utenti lotta con le infinite opzioni del menu, quando cerca qualcosa da guardare sui servizi di streaming video. I titoli offerti attraverso queste piattaforme sono in quantità tali da ostacolare la scelta, a volte, più che semplificarla.

intelligenza artificiale videoL’intelligenza artificiale e la personalizzazione hanno invece il potenziale di aiutare gli spettatori a trovare i contenuti che desiderano. E ciò, indipendentemente dalla piattaforma, estraendo contenuti da tutte le fonti, che sia Netflix, Amazon Prime, iTunes o altre.

Per i multichannel video programming distributor (MVPD), utilizzare analytics e intelligenza artificiale per comprendere i modelli di cloud DVR può aiutare a creare offerte personalizzate e contribuire a migliorare il tasso di abbandono.

I sistemi intelligenti possono imparare come devono osservare il comportamento, per comprendere ciò che all’utente piace guardare. Se ciò viene combinato con tecnologie quali il riconoscimento facciale, ad esempio con l’utilizzo di una fotocamera frontale su un laptop, il sistema è in grado di comprendere lo stato emotivo dello spettatore sulla base della reazione fisica e di altri segnali. Potrebbe quindi suggerire video che agli spettatori probabilmente piaceranno, mediante consigli altamente personalizzati.

Intelligenza artificiale in postazione di montaggio

Gli scienziati dell’IBM hanno collaborato con lo studio cinematografico americano 20th Century Fox per creare il primo trailer da intelligenza artificiale di sempre, per il thriller fantascientifico del 2016 Morgan. Utilizzando le Api di Watson e tecniche di machine learning, il sistema ha analizzato i trailer di 100 film del genere horror e thriller.

intelligenza artificiale videoA Watson è stato quindi ”dato in pasto” il film completo. Il sistema è stato programmato per creare un trailer basato su ciò che veniva percepito come “thrilling”. Esso ha fornito al regista un totale di 6 minuti di filmati, mentre il processo tradizionale per creare un trailer di un film può richiedere giorni. Invece, il trailer costruito dall’intelligenza artificiale ha richiesto solo 24 ore, all’incirca, dal momento in cui il sistema ha ”guardato” per la prima volta Morgan al montaggio finale.

L’intelligenza artificiale non è in grado di sostituire la creatività umana, è però in grado di ottimizzare i flussi di lavoro e i processi multimediali. Nonché di iper-personalizzare l’esperienza degli spettatori per ottenere più valore dai contenuti video.

Il suggerimento finale di Ibm per broadcaster e società media è quindi di chiedersi quali processi ripetitivi sui contenuti multimediali potrebbero sostituire con l’intelligenza artificiale. E come potrebbero utilizzare l’intelligenza artificiale per aumentare il coinvolgimento dei consumatori attraverso i contenuti video creati dall’azienda.

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