Fusione nei servizi It fra Atos e Origin

La societa transalpina assorbira la societa del gruppo Philips in un’operazione del valore di circa 2,8 miliardi di euro. Si forma cosi la terza azienda continentale nel settore dei servizi informatici.

Nasce un nuovo gigante europeo nel settore dei servizi informatici.
Annunciando la loro fusione, Atos e Origin hanno, infatti,
sottolineato come stia per prendere corpo una realtà capace di
occupare il terzo posto sul Continente, dietro Cap Gemini e
Getronics. Le ambizioni, però, si spingono oltre, poiché Atos-Origin
partirà dal un fatturato cumulato di circa 2,8 miliardi di lire, avrà
una presenza diretta in trenta paesi e un organico, tra dipendenti e
collaboratori, di circa 27mila persone.
Gli azionisti di Atos andranno a possedere il 50,1% della nuova
entità, mentre a Philips toccherà il 48,9%, destinato però a scendere
al 35% entro due anni. Il rimanente andrà ai dirigenti Origin. La
sede sarà situata a Parigi, ma la struttura operativa si collocherà
ad Amsterdam. Il gruppo dirigente, inizialmente paritario fra persone
di Atos e Origin, prenderà la forma di un consiglio direttivo, con in
cima il presidente di Atos, Bernard Bourigeaud. La casa transalpina,
da sola, impiega circa 11mila persone in undici paesi europei (fra
cui l’Italia, anche grazie all’acquisizione di Sesam, avvenuta
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nel 1998; 001; A; 10-04-1998
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). Il fatturato ha raggiunto lo scorso anno 1,083 miliardi di euro,
con una quota del 33% realizzata al di fuori della Francia.
Quest’ultima mossa esplicita il tentativo dell’azienda di recitare un
ruolo di primo piano nella partita dei servizi a livello mondiale ed
europeo. Si tratta anche di una risposta diretta alle rivali Cap
Gemini e Gestronics, entrambe rafforzatesi nel recente passato con
altrettante acquisizioni (
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Ernst&Young; 000; A; 29-02-2000
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per la prima e
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Wang Global; 000; A; 04-05-1999
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per la seconda). Non tutti gli analisti, tuttavia, hanno giudicato
positivamente la mossa, soprattutto perché Origin non è stata in
grado di generare profitti negli ultimi anni, tant’è vero che l’utile
operativo del merge sarà del 6% quest’anno, mentre la sola Atos aveva
raggiunto il 9,9% nell’ultimo esercizio. L’obiettivo dichiarato è di
raggiungere di nuovo il 10% nel 2002. Entro due anni, è previsto
anche un taglio dei costi di 50 milioni di euro. Per altro verso,
Atos acquisisce Philips come cliente e si parla del più importante
produttore di elettronica di consumo in Europa.

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