Fronti orientali: bene Ibm, male Microsoft

Big Blue raggiunge il primato nei servizi forniti nell’area Asia Pacific, mentre Israele non acquista più software a Redmond.

7 gennaio 2004

Rapporti e notizie dai fronti orientali.


L’anno Asia-pacific di Ibm si e’ chiuso alla grande, secondo Idc. Escludendo la piazza giapponese, che merita un osservatorio a parte, l’analista ha condensato i dati del mercato dei servizi provenienti dall’ampia regione, data da molti come quella soggetta a più interessante crescita, giungendo alla conclusione che Ibm Global Services è stata la realtà che ha fornito la migliore performance nel 2003.


In Asia-Pacific, infatti, Big Blue è cresciuta più del 10% nei primi sei mesi dello scorso anno, realizzando un fatturato superiore di 400 milioni di dollari rispetto a quello del più vicino concorrente.


La crescita della Global Services è stata superiore a quella della globalità del mercatro dei servizi nella regione, stagliatasi al 7,6%.


Sempre da fronti esotici, questa volta più vicini a noi, Israele, arriva una mazzata per Microsoft. Pare, infatti, che il governo israeliano abbia bloccato ogni acquisto di software desktop prodotto a Redmond, esortando le proprie agenzie a sfruttare a fondo i pacchetti già installati, anziché aggiornarli con nuovi rilasci.


La notizia non vien da sola. Pare, infatti, che sempre il governo israeliano stia lavorando con Sun e Ibm per la realizzazione di una versione in ebraico di OpenOffice. Il che significa, taglio dei costi.

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