Frenata in vista per l’immobiliare

L’indagine di Tecnoborsa per il biennio 2007-2008 mostra che solo il 9% degli intervistati ha intenzione di effettuare una compravendita (-7% rispetto al 2005)

Battuta d’arresto per il mercato immobiliare nel biennio 2007-2008: secondo l’indagine di Tecnoborsa, solo il 9,1% degli intervistati ha intenzione di effettuare una transazione (acquisto, vendita o locazione) nel periodo di riferimento. La quota, come fa notare il presidente di Tecnoborsa, Valter Giammaria, è scesa di ben 7,2 punti rispetto all’indagine 2005, sempre condotta sui comuni con più di 500mila abitanti (Milano, Roma, Torino, Genova, Napoli e Palermo).

Intenzioni d’acquisto
Il 6% del campione interpellato ha dichiarato di voler acquistare una casa nel biennio in esame, mostrando un calo di 5,7 punti dal 2005-2006. Il 78,2% di questa fetta, però, comprerà un’abitazione principale: questo trend è in crescita di 3 punti rispetto la rilevazione precedente. Il 9,2% delle persone investirà per una seconda casa di vacanza, il 7,6% invece per un immobile da destinare a parenti prossimi.
Il 44,5% di chi intende acquistare un’abitazione principale, si preoccupa che il suo prezzo sia idoneo alle possibilità economiche della famiglia. Il 42,9% tiene conto delle dimensioni, mentre con un netto distacco troviamo altre caratteristiche: vicinanza dei trasporti pubblici, ubicazione, tranquillità della zona, facilità di parcheggio, comfort e finiture.

Intenzioni di vendita
Spostando l’analisi dalla parte dell’offerta, emerge che nel biennio 2007-2008 solo l’1,8% delle famiglie intervistate ha l’intenzione di vendere un immobile. Il mercato delle compravendite sembra stia raggiungendo un punto d’equilibrio, perché le intenzioni d’acquisto superano quelle di vendita di soli 4,2 punti, mentre nel 2005 il gap era di 10 punti. Anche le vendite riguarderanno soprattutto le prime case (88,6%).
La motivazione predominante che induce alla vendita, quindi, è dovuta all’esigenza di cambiare l’abitazione principale (65,7%), soprattutto per trovare una casa più ampia, ma anche per sistemarsi vicino a dei parenti. Solo l’8,7% vuole cercare un’abitazione più confortevole della precedente. Al secondo posto troviamo poi chi pensa di vendere per bisogno di liquidità (17,1%).

Il mercato delle locazioni
Esaminando il mercato delle locazioni, è risultato che il 2,1% degli intervistati pensa di affittare un immobile nel prossimo biennio. Le figure più attive sono i giovani studenti, in particolar modo quelli che risiedono a Palermo. Tra le famiglie che risiedono nelle grandi città rimane quasi immutata, rispetto al 2005, la quota di coloro che pensano di affittare per uso personale una casa. Solo lo 0,3% degli intervistati pensa di concedere in locazione un immobile; a differenza di quanto avvenuto per la domanda, si prevede un calo di 1,1 punti percentuali rispetto a quanto dichiarato nell’indagine 2005. Inoltre, il gap tra domanda e offerta nel 2005 era quasi nullo (0,4 punti), mentre nel 2007 è salito a 1,8 punti. Questo in parte è dovuto al fatto che, a causa dell’incremento dei tassi d’interesse, le famiglie italiane sono indecise se comprare o affittare un’abitazione.

Indagini a confronto
Secondo Valter Giammaria, «confrontando le transazioni effettuate nel biennio 2005-2006 con quelle previste per il biennio 2007-2008, il numero delle famiglie che intendono effettuare una qualsiasi transazione scenderà di 3,4 punti percentuali». Per quanto riguarda gli acquisti, però, risulta che la percentuale di chi pensa di acquistare una casa è più alta di quella di chi ha già effettuato lo stesso tipo di transazione nel biennio precedente (1,5 punti percentuali). Questo risultato non deve far pensare che ci sarà una crescita delle compravendite, perché l’intenzione è solo un indicatore parziale.

Per quanto riguarda le vendite, viceversa, la percentuale delle famiglie che vorrebbero vendere un’abitazione nel biennio 2007-2008 dovrebbe essere inferiore, di 1 punto, alla quota di chi ha venduto nei due anni precedenti. Infatti, le vendite effettuate hanno riguardato il 2,7% delle famiglie intervistate, mentre quelle future dovrebbero coinvolgere solo l’1,8%. Anche per quanto riguarda il mercato delle locazioni le transazioni effettuate sono superiori a quelle previste, di 2 punti nel caso della domanda e di 2,8 in quello dell’offerta.

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