Focus su Università e Ricerca per Huawei

Huawei ha scelto il China Day, celebrato a Expo 2015 con la con la presenza, tra gli altri, del vice primo ministro della Repubblica Popolare Cinese, per annunciare, negli spazi dell’Esposizione Universale di Milano, due importanti accordi con il mondo universitario. Alla presenza del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, del Rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone e del Presidente di Expo Diana Bracco, il Ceo di Huawei Edward Chan ha annunciato infatti di aver siglato un Memorandum di Intesa con il Miur e con il Mise, il Ministero per lo Sviluppo Economico, in base al quale la società offrirà presso la propria sede in Cina, un tirocinio di un anno a quindici tra i migliori laureati in discipline che abbiano come focus le tecnologie e l’innovazione.
“Si tratta di un progetto ambizioso in termini qualitativi – sottolinea il ministro Giannini -, che segna una nuova frontiera nella collaborazione tra le aziende e il mondo dell’università e della ricerca”.

È un Talent Lab, quello che si va a costituire, con l’obiettivo di applicare al mondo industriale le competenze digitali dei giovani studenti italiani, in un’ottica di mobilità dei talenti e delle intelligenze.
“Qualcosa – conclude il ministro – che potremmo definire Knowledge Valley, meno tangibile di una Silicon Valley, ma decisamente più ambiziosa”.
Da parte sua, Edward Chan, dopo aver ricordato come Huawei abbia in Lombardia, per la precisione a Segrate, il proprio centro di ricerca e sviluppo mondiale sulle tecnologie microwave, sottolinea la collaborazione tra l’azienda da lui guidata e il mondo universitario.
“Vogliamo preparare il futuro e i giovani talenti sono il futuro – dichiara -. Con l’Italia abbiamo partnership solide nel manufacturing ed è naturale che in Italia vogliamo incubare nuovi talenti”.
Gli fa eco Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano, evidenziando non solo come il mondo oggi non possa prescindere dalla Cina, ma anche come l’ateneo da lui diretto già ospiti un migliaio di studenti cinesi, un buon numero dei quali inseriti nei percorsi di ricerca e post laurea.
“L’università deve rapportarsi con l’industria e deve attrarre imprese dal resto del mondo. E se è vero che il Politecnico di Milano ha rapporti crescenti con le università di Pechino, Shangai e prossimamente anche con Xinjiang, è vero anche guardiamo ai talenti anche in una logica di attrazione”.
Non solo cervelli in fuga, dunque, ma anche talenti che dall’estero guardano al nostro Paese.
Con Huawei esistono già rapporti di collaborazione, tanto che è allo studio la costituzione di un centro di ricerca condiviso, ma c’è un ulteriore aspetto delle intese annunciate a inizio settimana che li renderà più stretti.
Huawei investirà infatti un milione di euro per sostenere progetti di ricerca sia presso il Politecnico di Milano, sia presso l’Università di Pavia.
I progetti, le cui finalità verranno meglio delineate a breve, avranno una durata triennale e verteranno rispettivamente sull’accesso cablato su rame e sulle tecnologie 5G.

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