La fusione Telecom Italia-Tim e l’annuncio di un terminale unico riaccendono il dibattito sui servizi del futuro, mentre la telefonia cellulare sorpassa quella tradizionale
Il tema della convergenza, nelle sue diverse sfaccettature, continua a guidare le strategie degli operatori di Tlc.
Negli ultimi mesi, in particolare, lattenzione si è focalizzata sulla possibilità di usare lo stesso terminale per accedere sia a reti wireless WI-FI/WI-MAX sia a servizi mobili UMTS/GSM: la cosiddetta convergenza fisso-mobile.
Le danze le ha aperte Bt, in Inghilterra, lanciando lo scorso anno il servizio Fusion (un telefono cellulare che in casa si collega via Bluetooth), seguita da Vodafone, che in Germania ha abbassato i prezzi delle telefonate fatte da casa con il cellulare; ma anche altri operatori stanno lavorando su questo terreno.
In Italia, venendo ai fatti di casa nostra, è in corso la fusione organizzativa e societaria delle divisioni wireless e wireline dellincumbent italiano, ovvero Tim e Telecom Italia. È evidente che loperatore sta puntando dritto sui servizi multimediali e convergenti e ha già annunciato che, entro il 2006, lancerà un “supertelefono”, che sarà al tempo stesso telefono di casa e cellulare. Basato sulla nuova tecnologia UMA (Unlicensed Mobile Access), utilizzerà allinterno della casa la rete fissa ADSL con un collegamento in modalità WI-FI, mentre, allesterno dellabitazione, funzionerà come un normale telefonino, utilizzando le reti GSM, GPRS ed EDGE.
La telefonia mobile al sorpasso
Se queste novità otterranno il successo sperato è tutto da vedere e gli stessi protagonisti ostentano una grande prudenza (si veda larticolo a pag.15). Nel mirino sembrano esserci soprattutto le aziende, ma la variabile costi non sembra sufficiente a convincerle.
Nel frattempo, come confermano i recenti dati dellOsservatorio Smau, continua ad attenuarsi il divario tra la spesa degli utenti finali per i servizi telefonici mobili e fissi. Il sorpasso del cellulare rispetto al fisso dovrebbe avvenire proprio in queste settimane: nei primi nove mesi del 2005, infatti, la spesa per servizi telefonici mobili è stata di 11,646 miliardi di euro, con una crescita del 10,1% sullo stesso periodo del 2004.
Per i servizi fissi la spesa è stata invece di 12,706 miliardi di euro con un incremento dell1,5%.
Va detto anche che la convergenza fisso-mobile non è nuova: già negli anni 90 esistevano terminali DECT/GSM, ma oggi ci sono nuove condizioni, tecnologiche e di mercato, che la rilanciano: basta pensare che la voce sulle WLAN è trainata da Intel che, con Centrino, ha abilitato ogni pc mobile. «Oggi – conferma Vittorio Trecordi, consulente di Ict Consulting – cè unesigenza di terminali unificati e di accesso ai servizi in mobilità, mentre si assiste a una crescente sostituzione delle chiamate da telefono mobile rispetto a quelle da rete fissa. Se si guarda la natura di queste telefonate, si osserva che sono fatte al chiuso, cioè in luoghi che potrebbero avere una copertura wireless indoor. Ecco perché ci si chiede se esiste la possibilità di catturarle con le WLAN, riducendo i costi».
Lo scenario del mercato
Secondo Trecordi vari fattori spingono gli operatori mobili a invadere il terreno del fisso e viceversa. «I vendor più tradizionali, quelli fissi – afferma -, stanno vivendo un periodo di riduzione dei ricavi di fonia, mentre continua levoluzione verso la larga banda, con un crescente interesse per laccesso wireless. La concorrenza da parte degli operatori del mobile è forte e devono fare i conti con il VOIP di tipo peer to peer». Sul fronte operatori mobili è sotto attacco il premio di mobilità, ovvero quel differenziale in termini di prezzo, che il cliente è disposto a pagare per il servizio. In più, per la prima volta si è vicini a limiti di saturazione per i servizi voce, il che spinge la concorrenza sulle tariffe, anche per il mercato business. Infine, per gli operatori convergenti (come Wind), il focus è per ora sullinfrastruttura, mentre la convergenza sul mercato avviene attraverso offerte unificate, con una bolletta unica.
Un altro tema chiave per la convergenza fisso-mobile è la disponibilità di terminali di buona qualità e con batterie adeguate. «Già esistono – afferma Trecordi – terminali con due interfacce, una mobile 2G o 3G e una wireless, WI-FI, ma resta da risolvere un mare di problemi legati alla convivenza di questi segnali nella trasmissione. Tuttavia, le tecnologie sono allo studio».