Fisso e mobile legati a doppio filo

Le reti cablate sono da sempre a supporto di quelle senza fili, perché trasportano il traffico wireless generato localmente. L’attenzione dei vendor si concentra sulle soluzioni di accesso.

Oggi l’attenzione degli operatori e dei fornitori appare concentrata sul wireless. Ma questo accade solo perché gli investimenti nel fisso necessari a supportare il wireless sono già stati fatti in passato e quindi esistono le basi strutturali per concentrarsi solo sul mobile. Questi investimenti sono tipicamente di due tipi: quelli materiali inerenti al backbone, che permettono poi di trasportare tra le varie aree geografiche il traffico wireless che viene generato localmente, e quelli immateriali, ovverosia il lavoro che ha portato alla definizione di architetture e di standard.


Quando, quindi, si parla di convergenza tra fisso e mobile in effetti ci si riferisce non a un fenomeno futuro ma a un processo in itinere avviatosi già da alcuni anni. E necessariamente con alcuni punti fermi.

Wireless non è mobilità


Il primo è la distinzione tra mobilità e accesso wireless. La mobilità è uno stato in cui si viene a trovare l’utilizzatore, che richiede dispositivi e tecnologie in grado di mantenersi in contatto mentre si è in movimento con il punto di accesso alla rete trasmissiva, ovvero antenne e apparati di interfaccia necessariamente fissi. Dove finisce la connessione mobile dell’utente inizia, quindi, una rete fissa, che utilizza, in molti, la stessa dorsale impiegata per gli utenti fissi (con la legittima domanda sul perché poi il costo su base end-to-end risulti molto differente). Quella wireless è, invece, una tecnologia che, in quanto tale, è in continuo adattamento alle esigenze in termine di flessibilità, prestazioni e servizi relativi.


Definiti questi due punti fermi, quello che si osserva presso i costruttori è che vi è una corsa allo sviluppo di soluzioni di accesso, che è la parte wireless che interessa l’utente e, come derivato immediato per le implicazioni di business, gli operatori. È a livello di accesso, infatti, che si prevede verrà giocata la sfida tra gli operatori (e, di conseguenza, dei produttori). La diffusione di standard come il Wi-Fi prima e il Wi- Max in divenire, in abbinamento alle diverse generazioni di telefonia cellulare, è sempre più vista come uno dei modi e delle funzionalità che devono essere a disposizione dell’utente a livello di punto di accesso a una rete di operatore. Sempre a livello di accesso si assiste, poi, a una evoluzione funzionale in chiave triple play (voce, dati e video) a un’utenza che può essere connessa in modalità fissa o mobile. I livelli di tecnologia wireless possono, infatti, essere diversi. Un primo livello per la connessione alla terminazione di rete all’interno della propria abitazione (ad esempio con tecnologia Wlan) e un secondo livello per la connessione dalla terminazione locale al punto di accesso alla rete di operatore, ad esempio, Wi-Max.

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