Firmato il protocollo per il nuovo Italia.it

Il ministro Brunetta passa la responsabilità della realizzazione del portale al sottosegretario al Turismo Michela Vittoria Brambilla

Il ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta ha firmato un protocollo d’intesa con il sottosegretario con delega al Turismo Michela Vittoria Brambilla per la realizzazione del portale nazionale del turismo. Non si sa se sarà rispolverato lo sfortunato dominio Italia.it, ma di sicuro il protocollo serve per dare il via ai lavori per il nuovo portale che, sembra, potrà riutilizzare contenuti tecnologici o informativi della precedente versione. Difficile per che questo succeda visto che sono stati proprio i contenuti informativi a fare fallire il precedente progetto, mentre per quanto riuarda la tecnologia il nuovo portale dovrebbe essere completamente differente dall’originale.


“E’ nostra intenzione – ha dichiarato l’onorevole Brambilla – realizzare un portale di seconda generazione che possa fare conoscere il nostro paese”. L’idea del “rosso” sottosegretario è infatti di realizzare un portale “promo commerciale”, una sorta di marketplace del turismo che ha già suscitato la perplessità di parecchi operatori del settore.


Andrea Giannetti, presidente di Assotravel (Federturismo-Confindustria) ha ribadito a Italia Oggi “il netto rifiuto da parte nostra ad approvare una commercializzazione sul protale, perché sarebbe concorrenza sleale nei confronti delle imprese”. D’accordo è anche il presidente della Fiavet Giuseppe Cassarà che si dichiara “incredulo” per le posizioni della Brambilla.


“La nostra associazione è pronta a collaborare nel portale a patto che si rispettino i ruoli: la promozione spetta al pubblico e la commercializzazione ai privati, altrimenti si rischia il caos”.


Nonostante le proteste Michela Vittoria Brambilla non si scompone e tira dritto. “Il portale consentirà di dare visibilità anche ai piccoli operatori turistici che non possono contare su una vetrina a grande visibilità. Non possiamo prescindere da questa necessità”.

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