Home Soluzioni Retail Fashion e blockchain: l'idea di un catalogo globale

Fashion e blockchain: l’idea di un catalogo globale

Anche il mondo del retail e della moda ha affrontato le prime applicazioni di blockchain. La tecnologia in sé è ancora in fase di test nei vari settori dove si sta affermando, quindi siamo ancora a uno stadio iniziale di studio dei possibili utilizzi oltre quello, più evidente, di gestione sicura delle transazioni commerciali.

Una nuova ipotesi che viene portata avanti è quella di adottare blockchain come base tecnologica per realizzare una sorta di archivio globale dei prodotti di tutte le principali case. Non si tratterebbe di un archivio in senso logistico, ossia di un database distribuito delle disponibilità dei prodotti, ma di una base dati con le informazioni sui singoli SKU.

L’idea nasce dalla constatazione che oggi il modo più rapido per scoprire informazioni sui prodotti è cercarli attraverso un motore di ricerca. Questo però significa, per i produttori, cedere a un terzo (essenzialmente Google) il controllo di questa ricerca. E si è visto che in questo modo si dà la possibilità a chi gestisce il motore di sviluppare un proprio business che, potenzialmente, è a danno dei produttori stessi.

I ledger distribuiti di blockchain potrebbero in questo senso essere usati come archivi distribuiti e “democratici” in cui i produttori inserirebbero le informazioni sui loro vari prodotti. La natura stessa di blockchain garantirebbe che queste informazioni non potrebbero essere variate arbitrariamente. Oltretutto non è necessario che i blocchi siano costituiti da schede prodotto complete, potrebbero anche contenere poche informazioni di base e un puntatore agli altri dati conservati nei sistemi del produttore.

Queste informazioni “garantite” sui prodotti potrebbero poi alimentare qualsiasi servizio di curation, dai cataloghi online ai veri e propri ecommerce. La differenza sostanziale rispetto alla situazione attuale è che il controllo delle informazioni resterebbe nelle mani dei produttori, anche se poi la gestione in sé dei ledger potrebbe essere demandata ad aziende più tecnologiche.

Il tassello che manca è un formato standard che definisca la struttura sia dei dati nei blocchi delle blockchain sia degli eventuali dati “estesi” conservati nei sistemi dei produttori. Idealmente queste strutture dati potrebbero spaziare dalle specifiche tecniche alle immagini sino alle informazioni legate alla commercializzazione e alla vendita. Potrebbero essere dati in parte pubblici e in parte dedicati solo agli operatori commerciali.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php