Fas, la risposta NetApp al consolidamento dello storage “ibrido”

Network Appliance ha realizzato alcune nuove partnership strategiche e ha introdotto nell’offerta Fas900, una nuova famiglia di appliance in fibra, in grado di supportare sia architetture San, sia connessioni in rete Nas.

Lo specialista di memorizzazione in ambienti Nas (Network attached storage) ci ha ripensato. Forte dell’esperienza maturata in questo comparto del mercato storage, Network Appliance ha deciso di ampliare l’offerta, estendendola anche al supporto delle Storage area network. E lo fa con una nuova soluzione “ibrida” che, al momento, è l’unica in grado di fare da ponte e di gestire, contemporaneamente, connessioni Fibre Channel e Tcp/Ip. “Questo annuncio segna il debutto di NetApp nel mercato San – ha annunciato Dave Hitz, co-fondatore ed executive vice president della società -. Si tratta di una cosa per noi impensabile solo qualche mese fa mentre oggi è una realtà. Siamo fieri di essere il primo storage vendor a offrire un’appliance unica, in grado di gestire simultaneamente reti San e Nas, che fa della semplicità d’uso il suo vero punto di forza“.

Non solo hardware


A supporto della nuova visione strategica (si veda il box), la società ha anche presentato le ultime release di alcuni software di gestione degli ambienti storage multivendor. Tra le applicazioni presentate, DataFabric Manager 2.1, SnapDrive 2.0 e Vfm (Virtual File Manager), il nuovo programma DataFabric Management Services Api e la nuova famiglia di soluzioni Manage Ontap. Il debutto nella tecnologia Fibre Channel, quindi, avviene sia con il rilascio di Fas900, ma anche con l’aggiornamento del sistema operativo proprietario Data Ontap. Upgrade necessario, perché si tratta, di fatto, della prima appliance NetApp a poter essere utilizzata all’interno di ambienti Nas Fc: la garanzia di un Os ottimizzato per le applicazioni storage, quindi, vuole ridurre la complessità di gestione.


L’approccio allo storage “unificato” della casa di Sunnyvale, del resto, significa garantire una piattaforma unica, che sia in grado di gestire sia l’accesso per blocchi (San) che il file access (Nas). Finite da tempo le guerre di religione tra chi sosteneva la dominanza dell’uno o dell’altro approccio, ora l’idea è di riuscire ad assicurare una sensibile riduzione del costo di gestione degli asset di memorizzazione, e proprio in questa direzione vanno i recenti annunci software di NetApp. SyncMirror, ad esempio, è un software per la replica dati sincrona (in pratica, vengono scritte due copie di un file system all’interno della medesima rete di soluzioni storage NetApp) che si propone di garantire elevata protezione alle applicazioni aziendali critiche.


L’idea è di riuscire a rendere disponibile le informazioni, anche in caso di impossibilità di accesso a una delle copie dei dati, dirottando automaticamente la richiesta dell’utente sull’altra copia, senza che sia necessario un intervento specifico dell’amministratore di sistema.


SnapDrive 2.0, invece, è un componente della suite di soluzioni di gestione dello storage in rete di NetApp che permette la creazione di dischi “virtuali”, estratti da pool di storage, che potranno essere piu’ facilmente distribuiti tra le appliance di memorizzazione presenti all’interno dell’azienda. Infine, Virtual File Manager, è un software che permette di ridurre il downtime e di eliminare la necessità di riconfigurazione dei client nel caso di un’interruzione delle attività o di un crash della rete. In pratica, Vfm crea una vista logica dei dati, indipendente dall’hardware sul quale risiede, del file system aziendale, eliminando di fatto la dipendenza dalle operazione di mappatura di directory e server, in modo che il singolo utente non debba essere costretto a modificare script e mappature ogni qual volta i dati sono salvati o spostati su un diverso supporto.


Nel caso di un’interruzione delle attività aziendali, quindi, i client Windows saranno immediatamente reindirizzati al sistema di backup o in un data center secondario, senza che si renda necessario procedere alla riconfigurazione o al rerouting delle applicazioni e dei subsistemi e permettendo, di fatto, il ripristino dell’accesso ai file in pochi minuti.


Sulla stessa linea di principio si pone anche il nuovo approccio di gestione semplificata dello storage aziendale annunciato da NetApp. Il principio è di mettere a disposizione degli utenti dei tool di gestione di facile utilizzo, forniti direttamente da NetApp ove possibile oppure, in caso contrario, dai suoi partner, a costituire un framework in grado di amplificare le possibilità di gestione e di ridurne complessità e costi. Il cuore dell’approccio è sempre Data Ontap, il sistema operativo proprietario che la società utilizza per consolidare la gestione e garantire un controllo centralizzato su tutto l’hardware che viene utilizzato in ambienti Unix e Windows. NetApp ha anche inaugurato un nuovo programma, che si propone di mettere a disposizione della comunità degli sviluppatori le Api del suo Os. I programmi Manage Ontap Api e DataFabric Management Services, abbinati all’estensione degli accordi tecnologici con i partner, dovrebbero consentire la creazione di uno spazio negli ambienti di gestione dello storage multi vendor.


La quota di mercato nello spazio San è oggi quasi nulla, ma i vertici della società contano di riuscire a creare un varco, capitalizzando l’esperienza maturata nel Nas e facendo leva sulle partnership tecnologiche, su un rinnovato slancio verso servizi di consulenza e supporto e su un’offerta che dovrebbe garantire la massima scalabilità dell’hardware storage.

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