Fare sistema a Milano

L’ultima acquisizione da parte di FieraMilano porta nel capoluogo lombardo la terza manifestazione espositiva autunnale dedicata alle tecnologie. E contraddice la logica del “fare sistema”.

Fare sistema è una delle espressioni più usate dell’ultimo periodo.

Spesso a sproposito.
Fare sistema significa collaborare, unire più
imprese con un unico obiettivo, fare marciare all’unisono aziende e pubblica
amministrazione con l’obiettivo finale dell’efficienza.
Il viaggio in Cina
di Ciampi, Luca di Montezemolo e molti altri imprenditori è un esempio di cosa
vuole dire fare sistema.
Un esempio negativo arriva invece da Milano dove la
Fiera ha acquisito la società proprietaria di Webbit e ha subito deciso di
trasferire al sede della prossima edizione nel capoluogo lombardo. Il risultato
è che a settembre ci sarà Webbit, in ottobre Smau e forse poco più tardi
Futurshow.
E pensare che Alfredo Cazzola, presidente di Smau, aveva parlato
di una sorta di esclusiva per quanto riguarda le manifestazioni tecnologiche per
il capoluogo lombardo.
Che Fiera Milano abbia tutto il diritto di muoversi
sul mercato come meglio crede, visto che è anche quotata in Borsa, nessuno lo
discute.
Ma c’è una certa follia in questo addensarsi di manifestazioni
tecnologiche tutte organizzate nello stesso periodo tra l’altro in un momento di
mercato abbastanza difficile per l’Ict.
L’acquisto di Webbit dimostra che
non era stato certo casuale l’accordo con Futurshow. Fiera Milano, il cui
presidente è Michele Perini il capo di Assolombarda, sta muovendo in forze
contro Smau e Cazzola che parlava di internazionalizzazione deve invece
difendersi dagli attacchi che arrivano dall’interno.
Difficile fare
previsioni, anche se Smau sembra partire svantaggiato.
Di certo c’è che così
Milano non fa sistema.

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