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Fare musica con il Mac

L’introduzione del MIDI negli anni `80 e la diffusione dell’hard disk recording negli anni `90 sono le due tappe fondamentali della "storia" della computer music. Una storia dominata da almeno quattro importanti sistemi: Pro Tools, Performer, Cubase e Logic. Qual è il migliore?
Anche se il quesito non ha probabilmente soluzione, la domanda circola continuamente fra chi si occupa di musica. Ma i professionisti cosa usano… cosa preferiscono?
L’abbiamo chiesto direttamente a loro.
Alcuni dei personaggi che abbiamo intervistato sono nomi sicuramente noti anche al grande pubblico, altri meno… ma sono quelli che "stanno dietro" a molte importanti produzioni musicali italiane. Una cosa li accomuna tutti: il Mac, e la convinzione che la nostra piattaforma abbia "quella marcia in più", e non solo per fare musica. Vediamo perché.

Max Pezzali
È un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni: leader degli 883, dal 1992 (anno del primo album "Hanno ucciso l’Uomo Ragno" in vetta alla Hit Parade con oltre 600.000 copie vendute) fino ad oggi (dal film "Jolly Blu" al tour con Eros Ramazzotti in Germania) ha collezionato una serie di successi straordinari, risultando il cantante "più conosciuto e seguito" dai giovani di età compresa tra i 14 ed i 24 anni. Utente Mac di lunga data e affezionato lettore di Applicando, Max Pezzali ha gentilmente accettato di rispondere alle nostre domande.

Come è nato il tuo rapporto con la nostra piattaforma?

Ho iniziato a lavorare sul Mac nel 1994. Fino a quel momento avevo utilizzato sequencer dedicati, come il Roland MC-500 o il computer musicale per eccellenza, il mitico Atari ST. Poi, otto anni fa, l’illuminazione: due miei amici produttori, Marco Guarnerio e Roberto Baldi, mi hanno avvicinato alla piattaforma più bella del mondo. Così ho comprato il mio primo Mac, un Quadra 650.

Parlando di Apple solitamente si citano la stabilità del sistema operativo, la facilità d’uso e il design: riconosci questi pregi?

Sostanzialmente si: questi tre fattori sono tutti determinanti in egual misura per il successo del Mac, ma credo che l’utente professionale ne apprezzi anche l’estrema qualità costruttiva. In un Mac ogni componente hardware è progettato per funzionare insieme agli altri, cosa che nei Pc spesso non avviene. Ciò rende più facile il lavoro dei produttori di schede audio e software musicali, ad esempio, che non devono fare i conti con un numero infinito di possibili abbinamenti hardware, come invece avviene nel mondo Windows.

Ammettiamolo, gli utenti Mac si sentono spesso come se facessero parte di una elite ristretta. Tu cosa ne pensi?

Beh, credo che a ogni utente Mac sia capitato di sentire utenti Win che denigrano la nostra piattaforma, che ritengono le nostre macchine giocattoli troppo costosi ed esclusivi… Ecco, penso che sia più un loro problema quello di dipingerci come dei "fighetti informatici". Chi è contento delle proprie cose non perde tempo a disprezzare le altre…

Utilizzi il Mac solo per il tuo lavoro da musicista oppure anche nella vita di tutti i giorni?

Credo di essere una specie di esempio vivente del "Digital Lifestyle" di Apple, perché uso il Mac per fare di tutto: guardo i DVD mentre sono in viaggio, monto i filmati della mia telecamera con iMovie, ritocco e archivio le foto digitali, organizzo e carico sull’iPod le mie canzoni preferite… Nessun computer sa integrarsi con la vita di tutti i giorni come il Mac.

L’intervista completa a Max Pezzali e ad altri 6 artisti del panorama musicale italiano è sul prossimo numero di di Applicando che sarà in edicola tra pochi giorni

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