Fare digital marketing al tempo dei big data

La nuova Adobe Digital Marketing Suite parla la lingua del social e ha come frontiera il predictive marketing. Tanto Web, altrettanta user experience.

Presentate in anteprima in occasione dell’Adobe Digital Market Summit 2012, svoltosi due settimane fa nella capitale dello Utah, Salt Lake City, le soluzioni Adobe nell’area del marketing digitale sono racchiuse nella nuova Adobe Digital Marketing Suite rivolta, in primis, a publisher, marketer e advertiser chiamati a prendere decisioni sempre più complesse rispetto ai canali digitali sui quali indirizzarsi e investire.

A loro Adobe propone un insieme di servizi che, basati su piattaforma cloud in grado di gestire fino a 500 miliardi di transazioni Web al mese, sfrutta la Web analytics ereditata dalle acquisite Omniture ed Efficient Frontier per raccogliere ed elaborare i dati contenuti nelle singole transazioni che gli utenti realizzano in tutte le forme di interazione oggi consentite dalla Rete.

«Compito della nostra suite di servizi – sintetizza Andrea Valle, business development manager Emea per l’area Digital Marketing Adobe (nella foto) – è erogare la migliore esperienza online per realizzare un coinvolgimento quanto più possibile personalizzato dei propri utenti ottimizzando, al contempo, la spesa pubblicitaria in campagne marketing attraverso l’elaborazione dei dati disponibili che devono, poi, tradursi in azioni automatiche per monetizzare i media».

Tanto che nella tre giorni statunitense (a cui tra circa un mese farà seguito un evento europeo) a tener banco nell’area della Web experience management è stata la versione 5.5 di Adobe CQ, «mentre – per Valle – il Predictive Marketing rappresenta la nuova e più importante frontiera nell’ambito del marketing digitale per creare valore attorno ai big data di cui tutti parlano e che vanno tradotti in business».

A loro volta, come ricordato da Gaetano de Benedetto, senior solution consultant Adobe, le complessità legate all’ambito social «continuano a sottendere l’impossibilità, per un’azienda presente su diverse piattaforme di cui non è proprietaria, di monitorare e misurare quel che succede come, invece, è possibile fare se le informazioni si presentano sotto forma di social plug in, ossia di applicazioni inserite all’interno di una pagina Web aziendale».

Ancora una volta la gestione del marketing mix passa da un media mix ottimale a supporto del quale Adobe Social propone una soluzione end-to-end per il social marketing «in grado di pianificare, gestire e pianificare qualsiasi campagna marketing realizzata indipendentemente dal canale selezionato».
Da qui la possibilità di gestire account pubblici e di pubblicare contenuti da un’unica interfaccia moderando, da un unico punto le conversazioni e i messaggi che ne derivano.

Altro che sfera di cristallo
Fornire ai responsabili marketing una soluzione che non si limita alla pubblicazione e analisi dei contenuti selezionati da un’azienda, «ma – suggerisce de Benedetto – è in grado di analizzare anche come i clienti fruiscono di questi stessi contenuti indipendentemente dal canale utilizzato», è il compito di Adobe Discover, «mentre all’interno della Adobe Digital Marketing Suite, tramite modelli matematici, la funzione di Predictive Marketing consente di analizzare i dati raccolti nel tempo sulle diverse piattaforme utilizzate per comprendere come determinati cambiamenti possono impattare sul business dell’azienda».

Infine, le innovazioni chiave per il Web content management di nuova generazione contenute nella versione CQ 5.5 hanno come target i digital marketer, gli ebusiness executive e il personale a supporto dell’It interessati a misurare i risultati degli investimenti effettuati in campagne marketing offline e online per correggerne eventualmente il tiro.

Qui l’interesse è su strumenti on premise (a brevissimo anche on cloud) in grado di massimizzare le revenue attraverso una molteplicità di canali digitali, mobile in primis, volti a costruire una riconoscibilità forte del brand aziendale e una demand generation aumentata dall’invio di newsletter e dalla pubblicazione di contenuti ottimizzati per cluster di utenti sempre più avvezzi ad accedere alle informazioni aziendali con diversi dispositivi.

Tra i plus della versione CQ 5.5 segnalati da Gioni Gennai, senior solution consultant Adobe, vi è senz’altro il Client Context, ossia «la personalizzazione dei contenuti basata sul contesto e l’ottimizzazione dell’esperienza digitale in base all’utente che giunge sul sito aziendale, sia esso profilato o meno, mentre l’integrazione con PhoneGap consente agli utenti business di creare applicazioni partendo da Html5 e di integrarle con l’hardware del dispositivo mobile in uso».

Ancora una volta, l’idea che sottende al marketing nell’era dei social network e dei contenuti digitale torna a parlare di contenuti ottimali da mostrare nel momento giusto all’utente cui interessa.

A dirlo c’è anche la partnership siglata da Adobe con Hybris, per integrare in CQ 5.5 una piattaforma di e-commerce multicanale in grado di fornire agli utenti un’esperienza d’acquisto altrettanto diversificata.

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