Facebook: si parla ancora di privacy

In Germania le autorità indagano sul trattamento dei dati di utenti non iscritti al servizio, contattati attraverso le funzionalità di invito.

Le autorità tedesche che tutelano la privacy hanno contestato a Facebook alcune presunte violazioni. Il social network di Mark Zuckerberg non avrebbe ottenuto, da alcuni gruppi di utenti, il consenso per il trattamento dei loro dati.
Nel mirino ci sarebbero le funzionalità di Facebook che consentono di invitare altre persone ad iscriversi al servizio oltre agli strumenti per la sincronizzazione della rubrica.

Secondo quanto dichiarato dall'”Hamburg Commissioner for Data Protection and Freedom of Information“, Facebook conserverebbe delle informazioni che non riguardano gli utenti registratisi al servizio. Si tratterebbe insomma di dati relativi a persone che non hanno concesso il permesso per il trattamento, nemmeno per operazioni di marketing.

Ogniqualvolta un utente crea un account Facebook, questi è invitato a caricare la propria rubrica degli indirizzi e-mail in modo tale che il sito di Zuckerberg possa esortare amici e colleghi, via posta elettronica, alla registrazione. Contemporaneamente, Facebook è in grado di segnalare le persone che sono invece già iscritte alla “rete sociale”.
Anche nel caso in cui un utente scelga di non inviare un invito per e-mail, gli indirizzi di posta vengono comunque conservati, associato al profilo dell’utente che li ha caricati online. Facebook, inoltre, invia con regolarità degli inviti ad aggiungere i contatti conosciuti.
Alcuni cittadini tedeschi avrebbero ipotizzato la cessione dei loro dati a terze parti.

Facebook ha tempo sino al prossimo 11 agosto per rispondere alle contestazioni avanzate dalle autorità tedesche.

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